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backstair / Shalom, la comunità degli orrori

Inchiesta Shalom, Suor Rosalina Ravasio: “Pensavo la giornalista infiltrata fosse trans, che schifo”

Suor Rosalina Ravasio, responsabile della comunità Shalom, ha convocato una conferenza stampa per rispondere all’inchiesta di Fanpage.it scagliandosi duramente contro la giornalista infiltrata dentro la comunità.
A cura di Backstair
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Dopo l'inchiesta di Fanpage.it sulla comunità Shalom in provincia di Brescia, la responsabile e fondatrice della comunità ha convocato una conferenza stampa per rispondere ai punti sollevati dal team investigativo Backstair. Durante il lungo intervento di Suor Rosalina Ravasio non sono mancate accuse molto dure contro la giornalista infiltrata dentro la comunità come volontaria che ha documentato in video in che cosa consista il metodo applicato sui circa 250 ospiti della struttura.

"Quello che è stato registrato dalla ‘sedicente' giornalista – argomenta la suora – non corrisponde al vero, perché non è stata in comunità 4 mesi, né qualche settimana, veniva soltanto una volta alla settimana e avrà dormito qui sì e no una notte". La giornalista a cui fa riferimento suor Rosalina è in realtà una giornalista professionista dal marzo del 2015 ed è stata in comunità per 29 giorni a partire dal 16 giugno al 13 ottobre 2022, dormendo nella struttura 8 notti: 6, 11, 12, 13, 18, 19, 20, 21 luglio.

Suor Rosalina continua la sua difesa dicendo che la giornalista non era vista di buon occhio né da lei né dalle altre consacrate, perché "morbosa e appiccicosa, faceva troppo domande, era troppo interessata a carpire informazioni dalle operatrici su quello che succede dentro la comunità". A scatenare però la decisione di allontanare la giornalista, racconta sempre la suora, sarebbero stati dei suoi comportamenti equivoci "aveva sempre le mani sui genitali, per nascondere qualcosa, oggi sappiamo perché".

Gli episodi dell’inchiesta

A segnalarle questa circostanza sarebbero state altre ragazze che hanno riferito alla responsabile: "venivano e mi dicevano ma ‘non sarà un travestito?', ho avuto paura, il signore mi perdoni, così le ho detto ‘tu non puoi più venire in comunità perché abbiamo il dubbio che tu non sei una donna, ma un uomo'".

Anche per questa circostanza della sospetta equivocità del genere della giornalista, la suora si scaglia duramente contro la giornalista: "La bava non l'aveva alla bocca, l'aveva sull'anima, faceva schifo alle mie ragazze, e veramente faceva schifo anche a me, vergogna, schifo".

Sul tema la suora è tornata successivamente rispondendo alle domande dei giornalisti. "In comunità io ho dei minori e se la giornalista fosse una trans avevo paura che potesse… io ho fatto anche arrestare un prete per questo". Non è chiaro quale sia il collegamento tra una persona trans e un prete arrestato per non specificati motivi, sta di fatto che la suora continua parlando di omosessualità. "Quando aprirò una comunità per omosessuali e studierò il fenomeno capirò, adesso non ho tempo, capirò se è una conseguenza naturale".

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