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Inchiesta Roche-Novartis, ai parenti dicevano: “Quei farmaci sono uguali”

Le due case farmaceutiche Roche e Novartis, raggiunte da una multa dell’Antitrust di 180 milioni di euro, avrebbero detto a parenti e amici che i due farmaci al centro dell’inchiesta, Avastin e Lucentis, avevano degli effetti del tutto analoghi.
A cura di S. P.
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Le due case farmaceutiche Roche e Novartis, multate dall’Antitrust per un presunto accordo che avrebbe arrecato danno della sanità e ai pazienti, avrebbero detto a parenti e amici che i due farmaci al centro dell’inchiesta, quello supercostoso e quello economico, avevano degli effetti analoghi nella cura delle malattie agli occhi. A dimostrarlo sarebbero alcune mail private che i dirigenti delle due aziende avrebbero inviato ad amici e parenti, spiegando loro che in realtà i due medicinali – Avastin e Lucentis – erano in pratica equivalenti. A parlare di queste mail finite nel mirino dell’Antitrust è il Corriere. Per l’Antitrust Roche e Novartis sono colpevoli di aver fatto cartello per promuovere il carissimo Lucentis ai danni dell’Avastin. Le mail sarebbero state acquisite anche dalla Procura di Roma che ha aperto un’indagine per aggiotaggio e truffa aggravata. Sarebbero state molte le bugie raccontate all’esterno per impaurire gli oculisti sui presunti effetti pericoli del farmaco più economico.

La presunta pericolosità del farmaco Avastin – I vertici delle aziende premevano insomma perché fossero diffusi dati sulla presunta pericolosità dell'Avastin, in modo da scoraggiarne le prescrizioni. Il 3 maggio l’amministratore delegato di Novartis scriveva all’ad Roche una mail in cui auspicava “ampia copertura mediatica anche in Italia” di una dichiarazione fatta dal ceo Roche: “Lucentis è il miglior farmaco per la cura della vista non Avastin”. E ancora: “Se mia moglie avesse un problema agli occhi la curerei con quello”. Sulla vicenda è intervenuta anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin che ha chiamato in causa l’Agenzia del farmaco: “Se Avastin è più sicuro o no di Lucentis non lo posso dire io ma l’Aifa”. L’Agenzia del farmaco, da parte sua, in una nota ha apprezzato la “storica decisione dell’Antitrus”.

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