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Inchiesta del Ministero su 10 Università telematiche e private: “Truffe su lauree e titoli accademici”

Sono 10 le Università telematiche e private su cui il Mur ha acceso i riflettori, presentando esposti nelle procure “per contrastare le frodi” a seguito di segnalazioni che risalgono al periodo di marzo/aprile scorsi.
A cura di Ida Artiaco
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Lauree e titoli accademici rilasciati tramite "procedure sospette". Sono ben 10 le università telematiche e private su cui dalla scorsa primavere il Ministero retto da Anna Maria Bernini ha puntato i riflettori, segnalando la situazione di cui era venuto a conoscenza a "chi di competenza" e presentando 10 diversi esposti. Le segnalazioni risalgono al periodo di marzo/aprile, a seguito di una ricognizione del Mur stesso.

Le realtà su cui sono stati presentati esposti sono 10. Si tratta dell'Università degli studi UnideMontaigne di Milano, l’Università popolare Scienze della nutrizione di Firenze, l’Università popolare-Unitelematica Leonardo da Vinci (in varie sedi), l’Università anglocattolica San Paolo apostolo di Roma, l’Università popolare degli studi sociali e del turismo di Napoli, il Centro studi Koiné Europe+ di Lecce, la Harris University di Palermo, la Uniaccademia-Westbrook University, la Reald University di Palermo (con uffici a Palermo, Termini Imerese e Misilmeri) e la Selinus University of Science and Literature a Ragusa-Bologna.

Le segnalazioni alle procure recano la dicitura "Istituzione operante sul territorio italiano priva di idoneo accreditamento/riconoscimento al rilascio di titoli accademici". Non solo istituti telematici, ma anche realtà che intendevano operare in presenza e per le quali c'è stato sempre il sospetto di truffa.

Una situazione, quella universitaria, da tenere sott'occhio, così come quella dei titoli universitari per l’abilitazione all’insegnamento, su cui ieri la Flc-Cgil ha emesso una nota. Il sindacato parla di un "mercato dei crediti e dei titoli di studio governato da alcune università, in particolare telematiche, e da associazioni formative farlocche, con grave responsabilità di ministeri dell’Istruzione e dell’Università che non hanno saputo, o voluto, garantire un sistema di formazione iniziale per i docenti efficace e di qualità".

Secondo il sindacato "risulta anche che vengono garantite certificazioni linguistiche o acquisizione all’estero di abilitazioni/specializzazioni alla modica cifra di 7.500 euro, bypassando selezioni in ingresso, tirocini, esami finali e – non occorre nemmeno compilare le crocette di un questionario online – assicura l’operatore di una di queste università interpellata da un aspirante docente".

La Cgil ha infine sottolineato che da tempo "stiamo denunciando, segnalando ai due ministri la spudorata pubblicità di un'università telematica che garantisce percorsi abilitanti online da 30 CFU per la scuola secondaria con una durata di soli 17 giorni. Ad oggi, di questa segnalazione ai ministri Valditara e Bernini, non abbiamo avuto ancora alcun riscontro. Riteniamo necessario porre fine a questa degenerazione sempre più ampia del sistema, che colpisce la credibilità e la qualità della formazione terziaria del nostro Paese, a discapito delle università e dei soggetti formativi che garantiscono percorsi seri".

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