Inchiesta Bibbiano, in 17 a processo, anche il sindaco Carletti. Claudio Foti: “Rifarei tutto”
Una condanna, un'assoluzione e 17 rinvii a giudizio. Si è concluso così il primo atto giudiziario dell'inchiesta soprannominata "Angeli e Domeni" sugli affidi illeciti di Bibbiano e della Val d'Enza. La condanna con rito abbreviato è per Claudio Foti, lo psicoterapeuta titolare del noto studio di cura torinese "Hansel e Gretel", che i giudici hanno ritenuto colpevole dei reati di abuso d'ufficio e lesioni gravissime e prosciolto invece per l'accusa di frode processuale "perché il fatto non costituisce reato". Il gup ha condannato lo psicoterapeuta anche al risarcimento danni alle parti civili, tra cui Unione Val d'Enza, Ausl di Reggio Emilia, Regione Emilia Romagna, ministero della Giustizia e associazione Gens Nova, oltre che i genitori di quattro minorenni. Foti inoltre è stato interdetto dai pubblici uffici per la durata di 5 anni e sospeso dall’esercizio della professione di psicologo e psicoterapeuta per 2 anni. Per lui la procura aveva chiesto una condanna a sei anni.
"Ho fiducia che in appello possa essere rivista questa condanna che ritengo ingiusta – le parole di Foti all'uscita del tribunale – penso di essermi comportato correttamente in scienza e coscienza. Rifarei tutto ciò che ho fatto". Foti ha aggiunto di aver dedicato 40 anni della sua vita all’ascolto attento e rispettoso di bambini e ragazzi: “C’è stato uno scontro in quest’aula che non doveva avvenire in ambito giudiziario ma in accademia tra posizioni culturali, teoriche diverse. Credo sia stata criminalizzata la psicoterapia del trauma, portata avanti da una componente ampia di psicoterapeuti. Ho fiducia che in appello possa essere rivista. Penso di essermi comportato correttamente in scienza e coscienza”. Assolta da ogni accusa invece l’assistente sociale Benati: per lei la procura aveva chiesto un anno e sei mesi per violenza privata e tentata violenza privata.
Prosciolto dalle accuse di falso in concorso con Foti il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti che è stato rinviato a giudizio per abuso d’ufficio. Il primo cittadino, finito nell’estate del 2019 agli arresti domiciliari e poi scarcerato dalla Cassazione, è accusato di aver commesso delle illegittimità amministrative nell’affidare l’appalto del servizio terapeutico di cura dei minori da parte dell’Unione dei Comuni. Con lui altre 16 persone su un totale di 22 sono state rinviate a giudizio e devono rispondere a vario titolo di 97 capi d’accusa: operatori sociali e professionisti che, secondo l'indagine denominata "Angeli e demoni", iniziata oltre due anni fa, avrebbero denunciato abusi sessuali mai avvenuti con il solo scopo di togliere i minori ai genitori e affidarli a famiglie conoscenti, bambini che in seguito venivano sottoposti a sedute di psicoterapia gestite dall’associazione “Hansel e Gretel”, di cui Foti è titolare.