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Incendio Genova, palazzo in fiamme a via Piacenza: “C’erano lavori, abbiamo perso tutto”

Proseguono le operazioni di spegnimento del grosso incendio divampato da un tetto di uno stabile di via Piacenza, nel quartiere Massana di Genova. Sono circa 90 le persone sfollate. Vigili del fuoco al lavoro da ore.
A cura di Susanna Picone
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Un grosso incendio è divampato a Genova nella serata di ieri, intorno alle 22. Fiamme in uno stabile al civico 17 di via Piacenza, nel quartiere di San Gottardo a Genova, in Val Bisagno.

Decine di persone sono state costrette a lasciare le loro case per il fuoco e il fumo visibile da gran parte della città e ancora stamattina proseguono le operazione di spegnimento dell’incendio. Secondo quanto ricostruito, il rogo è partito dal tetto dello stabile, di cinque piani, affacciato sulle sponde del torrente Bisagno.

Sono circa 90 in totale le persone sfollate e in due sono stati trasportati in codice verde in ospedale perché sprovvisti dei loro farmaci. Si conta anche un vigile del fuoco rimasto ferito a un ginocchio. Tutti gli sfollati hanno trovato una sistemazione alternativa o sono stati portati in albergo.

La Regione Liguria – si legge in un tweet di questa mattina – "è in costante contatto con Vigili del Fuoco, Comune di Genova e Prefettura per monitorare l’evoluzione dell’incendio in un condominio. Restano chiuse via Piacenza e via Emilia. Tutti i condomini sono stati fatti evacuare".

Sul posto, questa mattina, ci sono ancora due squadre dei vigili del fuoco perché le fiamme riprendono vigore a tratti. Sette le pattuglie dei vigili urbani che hanno chiuso via Piacenza e via Emilia. Questa notte a dare man forte ai vigili del fuoco di Genova anche le squadre di Chiavari (con l’autoscala) e Rapallo.

Al momento l’ipotesi più accreditata è quella di un innesco involontario causato dall'attrezzatura usata per i lavori di rifacimento del tetto.

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Secondo alcune testimonianze, sul tetto dello stabile erano in corso dei lavori. “Forse un corto circuito – ha raccontato a La Presse Vincenzo Omodio, un 55enne che vive dal 1999 con la moglie e il figlio all'ultimo piano del palazzo divorato dall’incendio – abbiamo perso tutto. C'erano dei lavori sul tetto, non sappiamo cosa possa essere successo, solo che a un certo punto casa e scale erano invase dal fumo, abbiamo chiamato i vigili del fuoco, il tetto è crollato. È già tanto essere usciti vivi dal palazzo”.

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