Incendio Brendola. Benzene alle stelle: allarme anche per l’acqua. E si teme la diossina
Livelli di benzene che superano di oltre venti volte la media annuale. Sono questi i primi risultati ufficiali delle analisi Arpav in merito all’incendio scoppiato verso le ore 13 di ieri nella zona industriale di Brendola, in provincia di Vicenza, presso una ditta di vernici. Per quanto i test siano ancora in corso e solo oggi si saprà con certezza se la combustione ha provocato o meno la dispersione nell'aria anche di diossina, policlorobifenili e benzo(a)pirene, le prime comunicazioni ufficiali dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale, arrivate nella tarda serata di ieri, parlano di una concentrazione di benzene pari a 120 e 115 microgrammi al metro cubo (quando per questa sostanza, "il riferimento normativo – si legge – per l'aria in ambiente esterno è di 5 microgrammi al metro cubo riferito però ad una media annuale"). Le altre sostanze organiche volatili non hanno quantità così elevate, spiega ancora l’ente. L’Arpav ha anche effettuato a Montecchio Maggiore in Piazza Collodi vicino agli impianti sportivi e ad un istituto scolastico superiore un prelievo di microinquinanti organici (diossine, pcb, IPA) utilizzando un campionatore ad alto volume: i risultati saranno resi noti domani.
I provvedimenti dell'Arpav
Il Comune di Brendola, su suggerimento di Arpav, ieri aveva emanato in via precauzionale un’ordinanza di evacuazione degli edifici nel raggio di 500-600 metri, di tenere chiuse porte e finestre e di non consumare frutta e verdura prelevate in loco. La rilevanza dell’incendio ha indotto i Comuni limitrofi ad adottare, cautelativamente, misure precauzionali suggerendo di evitare attività all’aperto e di chiudere porte e finestre se si percepiscono odori di combustione. E con l'attuale alta pressione difficile sperare in un allontanamento rapido degli inquinanti.
Allarme anche per l'acqua
Oltre ai campionamenti dell’aria, ARPAV ha proceduto a campionare le acque di spegnimento. In tal senso preoccupa il fiumicello Brendola, dove si sono riversate le sostanze tossiche "lavate" via dagli idranti dei vigili del fuoco. Il sindaco Bruno Beltrame ha emanato un'ordinanza per vietare l'irrigazione dei terreni. Ad ogni modo, una volta concluse tutte le analisi di laboratorio verrà resa disponibile una relazione a 360° sulle attività e sugli esiti dell’indagine svolta.
Si riaprono le finestre
Intanto il Comune di Vicenza ha revocato l'obbligo di tenere le finestre delle case chiuse e di non sostare all'aperto nella zona dell'incendio. Frattanto proseguono i lavori dei vigili del fuoco, che hanno lavorato anche nella notte, per spegnere gli ultimi focolai. In mattinata è previsto nell'azienda un sopralluogo del comandante dei vigili del fuoco di Vicenza Luigi Diaferio per fare il punto della situazione.