Incendio Bologna: il riscaldamento non funzionava, così Stefania ha acceso la stufetta elettrica
"Il riscaldamento non funzionava l’altra sera dentro all’appartamento" di Via Bertocchi a Bologna dove Stefania Alexandra Nistor viveva coi suoi tre figli, due gemellini di circa un anno e la sorellina di 6. Lo dice il comandante dei Vigili del fuoco, Calogero Turturici. Così la la 31enne di origine rumena morta coi tre piccoli nell'incendio nella notte di ieri 15 marzo ha accesso una stufetta elettrica.
"Da come abbiamo rinvenuto i corpi pensiamo che abbia tentato di dare aiuto ai bambini", ha aggiunto il vice questore aggiunto Luca Fiorini. I Vigili del Fuoco hanno trovato i due gemelli, Giulia Maria e Mattia Stefano, a terra mentre la loro mamma era vicino alla finestra. Forse ha provato ad aprirla, ma non ci è riuscita. La famiglia è stata uccisi dai fumi delle esalazioni di monossido di carbonio sprigionati nell’incendio di quella stufa, collegata ad una presa con una ciabatta appoggiata su un mobile, con accanto alcuni vestiti.
"Con buona probabilità un cortocircuito ha generato fumo e incendio" ha detto Pierluigi Pinto, vicequestore e dirigente del commissariato Santa Viola.
Sono stati i vicini a dare l'allarme dopo essersi svegliati intorno all'1 a causa di quel forte odore di fumo che proveniva dal quarto piano del palazzo alla periferia del capoluogo emiliano. Quando i soccorsi sono arrivati , Stefania era l'unica ancora in vita. Sarebbe morta nel trasporto all'ospedale Maggiore in ambulanza. "La mamma hanno cercato di rianimarla sul posto, mentre i bambini sono stati portati in braccio in ambulanza" ha detto un vicino.
La pm Elena Caruso ha aperto un fascicolo con l’ipotesi tecnica, senza indagati almeno per ora, di omicidio colposo. Le indagini sono affidate alla squadra Mobile. Sui quattro corpi non sarà effettuata l’autopsia, le cause del decesso delle quattro vittime sono drammaticamente chiare.