Incendi Carso, la sindaca a Fanpage.it: “Focolai continui, non riusciamo a fermare le fiamme”
Arrivando a Monfalcone si cerca disperatamente una mascherina in macchina. Senza sapere che la sindaca Anna Maria Cisint proprio a Monfalcone ha da poco deliberato l'obbligo di indossarla, mettersi in salvo da quell'odore acre è la cosa più istintiva da fare. Brucia da tre giorni il Carso. Brucia da martedì Medeazza e Jamiano, località che sorgono a una quasi equidistanza da Gorizia, Trieste e Monfalcone.
Un assedio totale alle città fatto di fumo e fiamme. In cielo passa il continuo rombo dei Canadair che si calano di fronte alle gru di Fincantieri, anche oggi rimasta chiusa per tutelare la salute degli operai, per poi scomparire nuovamente tra il fumo delle segmentate colline del Carso.
"Questo incendio sembra non potersi fermare", spiega la sindaca di Monfalcone, Maria Cisint, "i focolai sono continui e multipli. Non si riesce a spegnere da sotto ma soltanto dal cielo con l‘impiego dei velivoli". La sua città si presenta avvolta da una fitta coltre di fumo. Qualcuno tossisce per strada, molti non portano la mascherina ignorando le sollecitazioni di Arpa e Protezione Civile.
"I PM10 oggi sono a quota 300 quando dovrebbero essere ben al di sotto dei 50. Pensi che il primo giorno abbiamo raggiunto persino quota 1600. L'invito è di restare assolutamente chiusi in casa e di arieggiare durante quelle ore della giornata in cui i PM10 scendono".
Intensa la collaborazione con le autorità Slovene anche loro interessate dall'incendio. Ben quattro i villaggi Sloveni evacuati, "alcune abitazioni attorno ai comuni di Doberdò sono state aggredite dalle fiamme. Speriamo che nel più breve tempo possibile, questo flagello possa essere domato", conclude la sindaca di Monfalcone.