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Inala per errore spillo che teneva in bocca, sarta operata d’urgenza: si era conficcato nei polmoni

La 59enne ha rischiato tantissimo e solo l’intervento immediato dei medici dell’ospedale Maggiore di Parma ha evitato guai peggiori. Lo spillo infatti era nel lobo inferiore destro del polmone, molto in profondità e con possibile lacerazione dei tessuti.
A cura di Antonio Palma
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Un gesto quotidiano fatto migliaia di volte durante il proprio lavoro in sartoria stava per trasformarsi in tragedia per una sarta di 59 anni residente in Lombardia ma momentaneamente in trasferta per il weekend in Emilia Romagna, a Parma. La donna infatti ha inavvertitamente inalato uno spillo di ben 4 centimetri che teneva tra le labbra mentre imbastiva una tenda e che infine le si è conficcato nei polmoni.

La 59enne ha rischiato tantissimo e solo l’intervento immediato dei medici dell’ospedale Maggiore di Parma e una delicata operazione non invasiva da parte dell’équipe di endoscopia toracica hanno permesso di evitarle guai molto più gravi. Come hanno dimostrato una serie di esami clinici disposti dai medici dopo il suo arrivo in ospedale, tra cui radiografia e Tac, infatti lo spillo le si era conficcato nel polmone destro, molto in profondità.

L’episodio una decina di giorni fa, nel primo pomeriggio di sabato 7 luglio, quando la donna si è presentata in accettazione al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore, spiegando il singolare accaduto. L’equipe medica di pneumologi interventisti ha capito subito la difficoltà dell’intervento. Lo spillo infatti era nel lobo inferiore destro del polmone, molto in profondità per essere raggiunto per via endoscopica con strumentazione rigida.

“La durezza del materiale e forma acuminata, poteva comportare una estrazione pericolosa per la possibile lacerazione dei tessuti/vasi sanguigni circostanti” spiegano dall’ospedale parmense. Il team coordinato dalla dottoressa Maria Majori ha chiesto quindi l’assistenza dei colleghi del reparto di Anestesia e Rianimazione e di quelli della Chirurgia toracica perché fossero pronti ad intervenire, se necessario, con la pratica chirurgica tradizionale nel caso in cui l’estrazione endoscopica si fosse rivelata impossibile.

L’intervento è avvenuto lo stesso pomeriggio dell’acceso all’ospedale dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma, “totalmente per via endoscopica con broncoscopio rigido e pinza da corpo estraneo” ha spiegato Maria Majori, direttore della Pneumologia ed Endoscopia toracica che ha effettuato l’estrazione. L’intervento ha consentito alla paziente di riprendersi totalmente e di tornare a casa.

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