In Val di Susa ritornano gli scontri tra manifestanti No Tav e Forze dell’ordine
Stanotte, come promesso, i manifestanti che si oppongono alla costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità Torino – Lione, sono ritornati a Chiomonte, in Val di Susa, scontrandosi nuovamente con le forze dell’ordine per cercare di rioccupare la zona da cui erano stati allontanati con la forza dopo gli scontri del 27 giugno.
Più di cinquecento manifestanti No Tav nella tarda serata di ieri si sono avvicinati al cantiere in più punti e hanno iniziato prima ad appiccare incendi e, successivamente, a lanciare pietre, fumogeni e fuochi d’artificio e a puntare laser verso polizia, carabinieri e finanzieri, che difendono l’area dopo gli scontri di una ventina di giorni fa; per circa quattro ore, quindi, a Chiomonte in Val di Susa è ritornata la tensione che aveva caratterizzato quei giorni.
Secondo fonti ufficiali, la maggioranza dei manifestanti sono legati a centri sociali, autonomi e anarchici, ma erano presenti anche abitanti della valle, molte persone indossavano protezioni per l'autodifesa e maschere antigas. I valligiani hanno inscenato un presidio, e si sono avvicinati al cancello di protezione del cantiere limitandosi alla “battitura”, mentre verso la mezzanotte gli antagonisti hanno cercato di danneggiare i reticolati del cantiere. A quel punto la polizia ha risposto prima con gli idranti e, successivamente, con un lancio di lacrimogeni, costringendo i manifestanti a rifugiarsi nei boschi.
I manifestanti hanno sorpreso le forze dell’ordine in varie zone, grosso modo in tre punti, alcuni erano presenti nei pressi della centrale elettrica di Chiomonte, dove ieri sera si era tenuta un'assemblea, ed è qui che hanno cercato di danneggiare la rete di protezione del cantiere; altri nei pressi del viadotto Clarea dell'autostrada A32 Torino-Bardonecchia, altri ancora si sono raggruppati intorno all’area archeologica, dove hanno lanciato bulloni contro le forze dell’ordine.
Nel corso degli scontri un carabiniere è stato colpito ad una mano da una pietra lanciata da un manifestante, mentre gli operai del cantiere sono stati messi in sicurezza sin dall'inizio degli scontri, solo alle due di notte è ritornata la calma. Tutti si sono messi subito al lavoro per riparare i danni provocati dagli scontri, anche perché sono state annunciate nuove proteste per domenica pomeriggio. All’alba è stata riaperta l’autostrada, che era stata chiusa al traffico perché invasa da pietre, ed erano già stati riparati sia il cancello che la recinzione, che avevano subito dei danni.