In una scuola in provincia di Torino gli studenti potranno scegliere l’identità di genere
Una piccola ma significativa rivoluzione. È quella messa in atto dal Consiglio di Istituto del Liceo Statale “Augusto Monti” di Chieri, in provincia di Torino, che ha approvato il regolamento per introdurre la ‘carriera alias'.
Viene definita così la possibilità, data a studenti e studentesse transessuali che non si riconoscono nel genere assegnato alla nascita, di vedere riconosciuta la propria identità di genere utilizzando un nome diverso da quello anagrafico da utilizzare nei documenti interni alla scuola.
A portare avanti l'iniziativa è stato Luis Lombardozzi, rappresentante degli studenti che ha preparato il regolamento basandosi su documenti già utilizzati in altre scuole e grazie al confronto con alcune associazioni LGBTQIA+. "Noi abbiamo pensato di proporre questo regolamento perché ci sembrava qualcosa di scontato, il minimo che potessimo fare", racconta a Fanpage.it lo studente, all'ultimo anno del classico. "Abbiamo pensato semplicemente di dover offrire una garanzia riguardante la privacy ai nostri compagni, agli studenti di questo liceo".
Al "Monti" sono iscritti quasi 1400 studenti, suddivisi su 58 classi e quattro indirizzi (scientifico, classico, linguistico e scienze umane). Gianfranco Giusta è il dirigente scolastico e ha accolto favorevolmente la proposta dei rappresentanti degli studenti, sottoponendo il regolamento al Consiglio di Istituto che lo ha approvato praticamente all'unanimità. "È stata un'iniziativa dei rappresentanti – ci racconta il preside – che l'hanno presentata agli altri studenti nel momento in cui si sono candidati. Questa misura, che poi è amministrativa-burocratica per una parte, in realtà ha il significato di riconoscere lo studente nella sua identità e includerlo pienamente nella comunità scolastica".
Regolamentare la ‘carriera alias' è stato del tutto naturale per l'istituto chierese che già qualche mese fa, ben prima che il regolamento venisse vagliato e approvato, aveva avviato la procedura per un allievo che ne aveva fatto richiesta. "C'era stata una segnalazione – rivela Giusta – da parte di un coordinatore di un Consiglio di classe di un ragazzo che aveva comunicato alla classe, e in qualche modo già effettuato questo passaggio, e quindi mi era stato chiesto se fosse possibile aggiornare nel registro di classe il nome. Siccome il registro che noi adottiamo ha già la possibilità di inserire questa funzione, che deve essere però formalmente richiesta dalle scuole, ho fatto richiesta di applicazione".
Gli studenti che intendono usufruire della ‘carriera alias' devono avere già intrapreso un percorso psicologico, medico e legale per la rettifica del nome e dell'identità di genere. Ai minorenni è richiesto il benestare dei genitori, mentre i maggiorenni possono fare domanda autonomamente.
Anche le scuole agiscono in autonomia dal momento che mancano delle linee guida a livello nazionale. "Per quanto a noi abbia fatto comodo – spiega Luis Lombardozzi -, credo che tutta questa autonomia scolastica non faccia bene perché una materia del genere dovrebbe essere regolamentata dall'alto: ogni studente in Italia ha il diritto di sentirsi a proprio agio, al sicuro e al riparo da ogni discriminazione in qualsiasi scuola. Io – prosegue il rappresentante di istituto – credo che vivere in una scuola sentendosi discriminato vada a creare dei problemi enormi nella vita di uno studente e quindi nella formazione dei cittadini di domani".
"Sicuramente – gli fa eco il dirigente scolastico – sul tema sarebbe utile che il Ministero assumesse delle linee guida, degli indirizzi utili e validi per tutte le scuole. Per me è un aspetto essenziale, in qualche modo è un compito naturale della scuola riconoscere tutte le identità e accoglierle ciascuna con le proprie caratteristiche".
"Qualsiasi studente deve sentirsi il benvenuto, a prescindere dalle caratteristiche personali", precisa Luis, che poi conclude: "Le discriminazioni non devono far parte di questa scuola e io sono fiero di appartenere e di rappresentare un istituto che è sempre stato inclusivo".