In Umbria focolai di variante covid brasiliana, Rezza: “Comuni con cluster siano zone rosse”
In Italia ormai stanno circolando già ampiamente le cosiddette varianti covid, in particolare quella inglese e quella brasiliana, la conferma è arrivata oggi dal direttore della Prevenzione del ministero della salute, Gianni Rezza, alla conferenza stampa sul monitoraggio settimanale dell'Istituto superiore di Sanità. Nel nostro Paese sono stati individuati addirittura dei veri e propri focolai di contagio della variante covid brasiliana in Umbria, una delle regioni che più di altre preoccupa per la curva del contagio da coronavirus. A renderlo noto è stato lo stesso Rezza spiegando: "In Umbria sembra ci sia la circolazione di 2 varianti, quella inglese e quella brasiliana."
In Umbria circolano varianti covid inglese e brasiliana
"La situazione è più complessa nella zona nord dell'Umbria, quindi in provincia di Perugia perché c'è co-circolazione delle due varianti inglese e brasiliana" ha spiegato Rezza. "In 2 campioni inviati dall'Umbria è stata riscontrata la variante brasiliana e a Perugia sono stati identificati dei cluster ospedalieri in diversi reparti" ha rivelato il direttore della Prevenzione del ministero della salute, aggiungendo: "In restanti 40 campioni la variante brasiliana sembra aver circolato quasi esclusivamente nei cluster ospedalieri dove sono state prese molte misure". "La circolazione comunitaria invece pare abbia riguardato solo la variante inglese che pone meno preoccupazione perché no determina dei problemi nella risposta del vaccino" ha proseguito Rezza, rivelando ancora: "Tutta la zona da Perugia al trasimeno è sotto controllo, anche l'area della toscana al confine è stata allertata"
Variante Covid anche in Abruzzo
Anche in Abruzzo segnalati diversi casi di variati covid, in particolare "in provincia di Chieti, è stata riscontrata la circolazione della variante Voc, meglio nota come variante inglese, caratterizzata da maggiore trasmissibilità" ha detto Rezza aggiungendo: "bisogna intervenire tempestivamente perché sembra possa infettare di più, rispetto ai ceppi normalmente circolanti, la popolazione pediatrica". "Attualmente in provincia di Chieti vengono condotti screening con tamponi ripetuti sulla popolazione dei comuni interessati, è chiaro che essendo vicino anche alla provincia di Pescara la sorveglianza va rafforzata e quello che si sta facendo in queste ore è l'implementazione di zone rosse nei comuni colpiti" ha spiegato il direttore della Prevenzione del ministero della salute
Rezza: "Comuni dove circolano varianti covid siano zone rosse"
Proprio sulle varianti covid, Rezza ha ricordato che serve la massima attenzione per evitare una aumento della trasmissibilità e per questo ha consigliato di dichiarare zone rosse quelle aree e comuni in cui siano stati identificati cluster dovuti a varianti covid, anche all'intero di regioni gialle. "Le regioni possono all'interno del territorio regionale stabilire delle zone rosse per contenere i focolai ed evitare così che la settimana successiva tutta la regione sia in zona rosso o arancione" ha dichiarato Rezza, "raccomandandolo caldamente". Per limitare questi cluster, secondo Rezza bisogna ora "rafforzare i meccanismi di sorveglianza epidemiologia ma anche molecolare per andare a vedere quelle sub epidemie caratterizzate da ceppi virali diversi che possono portare a una aumento della trasmissibilità"