video suggerito
video suggerito
Guerra in Ucraina

In Ucraina ci sono ancora 239 italiani che non sono riusciti a scappare, Di Maio: “Li assistiamo”

Mentre le bombe russe continuano a cadere sulle città ucraine, ci sono ancora 239 italiani che non hanno ancora lasciato il Paese. La Farnesina cerca di aiutarli.
A cura di Giacomo Andreoli
884 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Mentre le bombe russe continuano a cadere sulle città ucraine, ci sono ancora 239 italiani che non hanno ancora lasciato il Paese. A riferirlo è il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, a margine del Consiglio Ue Affari esteri a Bruxelles. Secondo l'esponente del Movimento 5 stelle i nostri connazionali a Kiev e dintorni "una settimana fa erano 400", quindi rivendica il lavoro fatto dalla Farnesina per portarli fuori dall'Ucraina.

Il ministero sta monitorando tutti i casi di contatto con l'Unità di crisi e le aree più critiche che rimangono quelle della capitale e della sua area nord, assieme a Mariupol e Kherson. Secondo Di Maio "il meccanismo un po' alla volta sta funzionando e porteremo via tutti quelli che ci stanno contattando". Quindi aggiunge che laddove non ci sono le condizioni di sicurezza per l'evacuazione, il consiglio della Farnesina è di restare al sicuro e aspettare iniziative delle agenzie umanitarie tra cessate il fuoco, tregue e corridoi di evacuazione per portare via le persone in difficoltà.

Uno dei connazionali che non riesce a scappare è Andrea Cisternino, ex fotografo di 63 anni. A nord Kiev si occupa di un rifugio per animali abbandonati e insieme a lui ci sono 4 persone e 453 animali di varie specie. L'ultimo contatto lo ha avuto con l'associazione Unitiperloro, di cui lui stesso fa parte. L'area dove vive è ora circondata dalle truppe russe. Secondo i membri dell'associazione l'uomo chiede di trovare percorsi che non passino dalla Capitale per evacuare. La città infatti è bloccata, per cui dovrebbe passare da ovest o nord. Nel frattempo si trova senza cibo e con l'acqua del pozzo non potabile che fa bollire. In ogni caso, dicono dall'associazione, "la sua volontà è forte e non molla".

All'inizio del conflitto gli italiani in Ucraina erano ben 2000. Sono quindi già 1761 i connazionali salvati, con il governo che ora punta a creare sempre più corridoi umanitari, salvando le vite oltre che degli italiani, anche di migliaia di ucraini in fuga dal conflitto.

884 CONDIVISIONI
4479 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views