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In Trentino un altro bambino intossicato dal formaggio con latte crudo: lotto ritirato dal commercio

Un bambino di 9 anni è rimasto intossicato dopo aver mangiato un pezzo di un formaggio tipico del Trentino, il cosiddetto Puzzone di Moena. Il lotto è stato ritirato dal commercio.
A cura di Ida Artiaco
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Un altro bambino è rimasto intossicato dal formaggio con latte crudo in Trentino. Il piccolo, 9 anni, ha avuto una infezione intestinale di origine alimentare per aver mangiato un pezzo di un formaggio tipico della zona, il cosiddetto Puzzone di Moena. A segnalarlo oggi il Dipartimento di prevenzione di Apss (Azienda prevenzione per i servizi sanitari) di Trento che, tramite un'indagine epidemiologica, è risalita al lotto del formaggio tipico locale che è stato prontamente ritirato dal commercio.

Come hanno spiegato dal Dipartimento, trattandosi di un formaggio a latte crudo che non ha subito trattamenti termici come bollitura o pastorizzazione, può contenere germi patogeni che possono comportare un rischio per la salute per i bambini di età inferiore a 10 anni, per le donne in gravidanza e per le persone con depressione del sistema immunitario.

L'azienda sanitaria provinciale ha così raccomandato a chi avesse acquistato nell'ultimo periodo questa tipologia di formaggio di non somministrarlo alle categorie indicate, e cioè per l'appunto bambini, donne in gravidanza e persone con depressione del sistema immunitario.

Come abbiamo detto, non è la prima volta che si verifica un episodio del genere. A novembre scorso con un altro formaggio trentino a latte crudo, era rimasta intossicata una bambina di un anno di Cortina d'Ampezzo: il formaggio era contaminato dal batterio escherichia coli. Sulla vicenda le procure di Belluno e di Trento hanno aperto un fascicolo. Non solo. Si ricordi anche il caso del bimbo oggi 11enne che dal 2017 si trova in stato vegetativo per aver mangiato un pezzo di formaggio "Due Laghi", contaminato dal batterio Escherichia coli. Si era persino arrivati ad una proposta di legge bipartisan per l'introduzione di etichette che segnalino i rischi sanitari sui formaggi a latte crudo freschi o con stagionatura inferiore ai sessanta giorni e che prevede l'obbligo di indicare in etichetta i rischi per la salute per i bambini sotto i 10 anni.

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