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In ospedale dopo 18 shottini di vodka, 13enne denuncia: “Chiuso il pub, ora mi minacciano”

La mamma di una tredicenne ha denunciato, dopo che sua figlia è finita in ospedale, un locale nel centro di Ferrara che è stato poi chiuso. E ora sua figlia ha ricevuto delle minacce anonime: “Sappiamo chi sei”.
A cura di S. P.
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Qualche giorno fa la Polizia ha chiuso un locale del centro di Ferrara, il pub “Lobo Loco”, e ha denunciato la titolare per somministrazione di bevande alcoliche a minori a lesioni personali con l'aggravante del fatto che i reati si sono ripetuti nel tempo. L'indagine che ha portato alla chiusura del locale era partita dopo la denuncia della madre di una ragazzina di tredici anni finita in ospedale dopo aver scolato 18 bicchierini di vodka. Drink che il locale vendeva, anche a ragazzini di undici anni, a un euro. La giovane che quella sera si è ubriacata se l’è cavata con due giorni di ospedale più altri 15 di cure, ma per lei e la sua famiglia l’incubo non è ancora finito. Dopo aver contribuito, infatti, alla chiusura del pub la tredicenne avrebbe ricevuto delle minacce anonime. “Sappiamo che scuola fai, chi sei, che cosa hai fatto. Hai i giorni contati bambina del c…”, è uno dei messaggi che la ragazzina avrebbe ricevuto negli ultimi giorni. È stata la stessa giovane a raccontare, insieme alla mamma, quanto accaduto quella sera in quel locale di Ferrara. “Ho fatto una cavolata, non so neanche io perché. In quel locale era la prima volta che entravo”, così nella ricostruzione del Corriere della Sera. La tredicenne ha raccontato di aver perso il fidanzato dopo quella serata (“Lui gioca a calcio, è un salutista, non fuma, non beve”), e di aver bevuto perché avevano lanciato una sfida a chi beveva più “chupiti” ma che era la prima volta che accadeva.

Critiche anche alla mamma – Oltre alle minacce, anche per la mamma della tredicenne sono arrivate dai social le critiche più dure: c’è chi dice che doveva occuparsi lei della figlia invece di far chiudere il locale a degli onesti lavoratori. Ma lei è convinta del fatto che i locali non debbano in nessun caso vendere alcolici ai ragazzini: “Quando mi hanno chiamata per dirmi che stava male sono arrivata in un lampo e non auguro a nessun genitore quella scena: lei non mi riconosceva, era sporca di vomito dalla testa ai piedi, le usciva la schiuma dalla bocca, aveva le allucinazioni. Gli esami tossicologici sono risultati tutti negativi: aveva fatto una sciocchezza soltanto quella sera. Spero che la lezione sia servita. A lei e al gestore del pub: non si vendono superalcolici ai minorenni”, ha spiegato la donna.

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