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Abusi sui minori, il vademecum di Telefono Azzurro: i segnali da non sottovalutare

Nonostante non esista una “sindrome” vera e propria del bambino che ha subito abusi, ci sono alcuini segnali che possono essere colti e diventare spie della presenza di un problema. Con questo scopo è nato il progetto della multinazionale farmaceutica Menarini in collaborazione con Telefono azzurro, Società italiana di pediatria, Federazione italiana medici pediatri e Associazione ospedali pediatrici italiani che, attraverso la formazione di 15 mila pediatri, vuole creare in Italia il primo network sanitario anti-abusi a livello mondiale.
A cura di Redazione
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Ogni anno in Italia circa 70-80 mila minori sono vittime di violenze. Solo pochi casi, però, vengono alla luce. Nonostante non esista una "sindrome" vera  e propria del bambino che ha subito abusi, ci sono alcuini segnali che possono essere colti e diventare spie della presenza di un problema: comportamenti improvvisamente violenti, timore verso gli adulti, nuove paure, calo improvviso di rendimento scolastico. Sono campanelli d'allarme che potrebbero essere intercettati, con un'adeguata formazione dei medici. Con questo scopo è nato il progetto della multinazionale farmaceutica Menarini in collaborazione con Telefono azzurro, Società italiana di pediatria, Federazione italiana medici pediatri e Associazione ospedali pediatrici italiani che, attraverso l'intevento su 15 mila pediatri, vuole creare in Italia il primo network sanitario anti-abusi a livello mondiale.

Secondo una ricerca realizzata da Telefono azzurro e Doxa kids, un minore su tre non si sente sufficientemente difeso dal pericolo di violenze e abusi. Il 27% dei bambini ritiene che il diritto alla crescita sana e alle cure migliori non sia rispettato a sufficienza; il 57% che la crisi economica abbia influito in modo negativo, impoverendo la qualità del benessere del nucleo familiare. Una crisi che ha inasprito i rapporti fra i genitori (19%) e con i figli (10%). Il 12% dei minori ha confessato di essere stato vittima di bullismo online, il 21% di tipo tradizionale, specialmente tra i 12 e i 18 anni. L'80% di chi ha subito questi episodi ne è rimasto vittima a scuola. Ma la stessa indagine certifica anche che il 70% delle violenze si consuma tra le mura domestiche, e resta sotterraneo.

Il network sanitario coinvolgerà anche i tredici maggiori ospedali pediatrici italiani. La prima fase del progetto – "train the trainers" – sarà di formazione su un gruppo di mille pediatri, che verranno "educati" a riconoscere i primi segnali di un abuso su un bambini. A loro volta questi medici insegneranno poi ad altri colleghi. L'obiettivo è una rete di 15 mila pediatri attivi su tutto il territorio nazionale. "Lanciamo una sfida alla piaga degli abusi", hanno affermato Lucia e Alberto Giovanni Aleotti, presidente e vicepresidente di Menarini, che ha contribuito con un investimento di un milione di euro. Si tratta di un progetto, hanno aggiunto, che "speriamo possa prevenire storie di violenza sui bimbi che non vorremmo mai sentire" e che contribuirà "anche a un salto di qualità di tutto il sistema sanitario italiano a salvaguardia dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza". Un "punto di partenza di un programma internazionale promosso dall'International center for missing and exploited children (Icmec) che portera' l'Italia al centro di un grande interesse nella lotta contro l'abuso sui minori".

Telefono azzurro ha stilato un vademecum con alcuni dei principali campanelli d'allarme, in base all'attività svolta con il numero d'emergenza 114. Secondo Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro, i pediatri " "devono avere le competenze per decifrare i segnali di allarme quando un bambino sta attraversando momenti problematici o si trova in situazioni di rischio. Svolgono un ruolo chiave nel percorso di crescita sana ed equilibrata del bambino e rappresentano il loro primo punto di contatto con il sistema sanitario ma soprattutto costituiscono un punto di riferimento e di fiducia a cui l'intera famiglia affida i propri bambini negli anni più delicati".

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