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“In Italia congedo di paternità è un’onta, costretto a emigrare”, la denuncia di un papà

Il 47enne Alessandro Moscatelli denuncia il clima ostile che ha dovuto affrontare in Italia per aver chiesto il congedo parentale.
A cura di A. P.
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"La cosa che mi ha lasciato più tristezza? Che in Italia il congedo di paternità è visto come un’onta. Una cosa che non si può fare. E così resti solo", sono le amare parole di una papà italiano di 47 anni, Alessandro Moscatelli, per denunciare quanto gli è accaduto dopo il ritorno al lavoro al termine del congedo di paternità. "Tornato dopo il congedo di sei mesi è stato l’inferno. Non ho trovato la mia scrivania, mi hanno mobbizzato, messo nell’elenco delle persone per la cassa integrazione. Un inferno", ha raccontato  al quotidiano La Stampa l'uomo che è stato costretto addirittura ad emigrare .

"Dopo anni passati a lavorare anche dieci ore al giorno ho pensato che dovevo trascorrere più tempo con mia figlia di due anni, Sofia. Così con la madre abbiamo deciso di prenderci sei mesi e partire tutti tre insieme per un viaggio intorno al mondo. Ho cercato di essere trasparente con loro, avvisandoli con almeno tre mesi di anticipo della volontà di avvalermi del congedo previsto dalla legge per la paternità" ha sottolineato il 47ene torinese che lavorava per una grossa società pubblicitaria di Milano, aggiungendo: "Sapevo che avrei trovato delle difficoltà al rientro. Ma non mi aspettavo di subire tanto…"

"Lavoravo in quell’azienda da sette anni e avevo fatto carriera. Quando sono tornato, sei mesi dopo, mi hanno demansionato. Mi sono trovato solo. Certo, qualcuno mi esprimeva la solidarietà in privato. Ma il clima era pesante e quando ho sentito della cassa integrazione ho deciso di andarmene e rivolgermi al nostro rappresentante sindacale che è riuscito a trovare un accordo con l’azienda" ha ricordato l'uomo, sfogandosi: "In Italia, soprattutto nel privato, l’idea che un padre chieda il congedo parentale è vista come una cosa strana. Molti non sanno nemmeno che ci sia una legge che ti permette di prenderti dei mesi per curare gli affetti nella tua famiglia"

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