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In Italia 300 farmaci sono carenti, AIFA: “Nessun allarme, ampia disponibilità di equivalenti”

I Tecnici dell’AIFA a Fanpage.it sulla carenza di farmaci, aumentata a livello europeo: “Le carenze non riguardano solo gli enzimi pancreatici, come ha denunciato Fedez. L’allarmismo andrebbe utilizzato solo in casi estremi: il panico può solo peggiore il fenomeno, inducendo le persone a tentare di accaparrarsi quante più confezioni possibile del farmaco che utilizzando”.
A cura di Ida Artiaco
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"Negli ultimi anni si è senz’altro registrato un aumento di prodotti carenti, ma per quanto riguarda l’Italia è importante chiarire che l'incremento riguarda in particolar modo prodotti per i quali c'è un’ampia disponibilità di equivalenti".

Così gli uffici tecnici di AIFA, l'Agenzia italiana del Farmaco, hanno risposto alle domande di Fanpage.it sulla questione farmaci carenti, il cui numero aumenta in tutta Europa. Nel nostro Paese ci sono circa 300 medicinali per i quali si segnalano carenze, che riguardano soprattutto antibiotici, alcuni antitumorali, antidiabetici, alcuni farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale.

I farmaci, alcuni anche salvavita, scarseggiano. Come l'AIFA fa fronte a questa situazione?

"L'AIFA tiene sotto controllo costantemente, attraverso apposite procedure, la disponibilità e la eventuale temporanea irreperibilità sul mercato nazionale di medicinali, in particolare di quelli indispensabili per la cura di determinate patologie. Le aziende comunicano all’Agenzia le possibili carenze con un preavviso di quattro mesi, per permettere l’implementazione delle strategie più opportune per ridurre l’impatto sui pazienti. Per le varie tipologie di “mancanza dal mercato” sono già state negli anni strutturate diverse strategie di contrasto sistematico, a seconda che si tratti, per esempio di carenze o di indisponibilità.

Nella lista dei farmaci carenti pubblicata nel sito AIFA sono indicate per ogni farmaco mancante le strategie di mitigazione in atto: per la gran parte dei farmaci è possibile ricorrere all’equivalente in commercio nel nostro Paese, per alcuni è necessario consultare il medico per poter utilizzare un farmaco alternativo, e solo per pochi, che risultano privi di identici in Italia, si deve ricorrere alla galenica o all’importazione attraverso le ATS/ASL, su autorizzazione di AIFA.

Per i casi più critici, come per esempio le carenze di medicinali per l’epilessia, che sono utilizzati per terapie difficili da modificare in tempi rapidi, AIFA definisce attività di supporto specifiche, concordate con i clinici, secondo modelli come quelli riportati per esempio nel sito della LICE".

I riflettori sulla questione si sono riaccesi dopo la denuncia social di Fedez. Ma a mancare non sono solo gli enzimi pancreatici. Quali mancano? Avete dei numeri?

"Certamente le carenze non riguardano solo gli enzimi pancreatici. Pubblichiamo con puntualità un elenco molto dettagliato proprio per consentire sia ai pazienti che agli operatori sanitari di avere un quadro chiaro della situazione.

L’elenco serve non solo a rispettare gli obblighi di trasparenze, ma a mantenere sempre aperto il dialogo con tutti. Soprattutto però gli elenchi, così come tutte le informazioni pubblicate sul sito AIFA, offrono soluzioni pratiche e operative, come spiegato prima".

Quali sono i motivi di tale carenza?

"I motivi per cui un farmaco può risultare carente sono diversi. Anche grazie al lavoro del “Tavolo Tecnico Indisponibilità”, in cui Amministrazioni e stakeholder della filiera del farmaco si confrontano con continuità, AIFA ha potuto delineare tre macro ambiti che motivano le carenze: carenze produttive, determinate da fattori quali, per esempio, l’irreperibilità del principio attivo, problematiche legate alla produzione, provvedimenti di carattere regolatorio, imprevisto incremento delle richieste di un determinato medicinale, o emergenze sanitarie; indisponibilità, legate alla sottrazione di farmaci dal mercato a causa di distorsioni distributive su prodotti non dichiarati come carenti; mancate forniture ospedaliere, in cui i ritardi o i disagi alle strutture sono per lo più dovuti alla mancata fornitura da parte delle aziende aggiudicatarie di gare locali.

Le diverse tipologie di problematica richiedono interventi di matrice diversa: per esempio, il blocco dell’export è una misura necessaria nel caso di distorsioni distributive, ma sarebbe inefficace nel caso di carenze produttive, vista l’assenza del prodotto dalla rete.

L’Italia è un punto di riferimento a livello europeo in questo settore, proprio per l’approccio scientifico che ci ha consentito di sviluppare tanti strumenti differenti per prevenire e contrastare le carenze di matrice diversa".

Si può parlare di emergenza o in Italia la situazione è sotto controllo?

"L’allarmismo andrebbe utilizzato solo in casi estremi: il panico può solo peggiore il fenomeno, inducendo le persone a tentare di accaparrarsi quante più confezioni possibile del farmaco che utilizzando, generando così paradossalmente una carenza. In questo caso si parla “carenza di rimbalzo”, con i pazienti che vanno a far scorte dei prodotti che temono di non trovare, facendoli scomparire davvero.

Va invece sottolineato come, per i casi critici, da anni esistano strumenti sviluppati da AIFA e dalla rete delle amministrazioni centrali e locali, in stretta collaborazione con la filiera e gli stakeholders privati: per esempio, per casi come questo del Creon le aziende hanno da anni creato dei canali di approvvigionamento diretto, come i servizi SOS promossi anche nel sito di AIFA, che servono a gestire le fasi di tensione distributiva, gestendo contingentamenti e forniture dirette, per evitare accaparramenti su prodotti che normalmente hanno un mercato stabile.

L’Italia, attraverso l’AIFA, è un punto di riferimento per la rete europea, tanto da essere alla guida della Joint Action CHESSMEN, il principale progetto europeo in questo ambito, il cui scopo è proprio supportare gli Stati Membri dell'UE nell'implementazione di strutture, misure e strumenti così da affrontare in modo coordinato questa problematica. I pazienti hanno diritto ad accedere tempestivamente al farmaco, ad avere una conoscenza corretta degli strumenti messi a disposizione per garantire questo diritto e, non da ultimo, a ricevere informazioni equilibrate".

Allargando lo sguardo all'Europa e al resto del mondo, l'Oms ha affermato che in due anni e mezzo la carenza di farmaci è raddoppiata. Che consiglio si può dare ai cittadini che si ritrovano senza terapia? 

"Come quasi ogni fenomeno moderno, anche quello relativo alle carenze è di portata globale. Negli ultimi anni si è senz’altro registrata un aumento di prodotti carenti, ma per quanto riguarda l’Italia è importante chiarire che l'incremento riguarda in particolar modo prodotti per i quali c'è un’ampia disponibilità di equivalenti.

I professionisti sanitari che sono presenti sul territorio rappresentano un presidio importantissimo per indirizzare e aiutare i pazienti quando si presentano questi problemi: i farmacisti, così come i medici e i tecnici di Regioni e ASL, sono parte della rete nazionale cui facevamo riferimento prima, e hanno strumenti e conoscenze che permettono di intervenire efficacemente e tempestivamente a supporto dei pazienti, che si possono rivolgere a loro con fiducia".

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