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In estate si litiga e dopo le vacanze ci si separa

Il mese di agosto rappresenta il periodo in cui le coppie si sfaldano, perché maggiormente a contatto. Lo dimostra il numero di separazioni richieste a settembre.
A cura di Daniela Caruso
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litigio

Le vacanze rappresentano un momento di relax per la famiglia ma anche il miglior momento per litigare e per decidere di separarsi definitivamente. Il mese di agosto è il periodo in cui marito e moglie sono a contatto per più tempo, senza interruzioni derivate dal lavoro o da impegni secondari. In questo mese caldo e afoso, il rapporto di coppia tende a sfaldarsi maggiormente, che in altri mesi dell'anno, poiché c'è maggiore vicinanza tra i partner. A consolidare questa tesi, le percentuali ufficiali delle richieste di separazione che seguono la vacanza estiva, oltre il 30% del totale. I legali, dunque, sono molto impegnati dopo l'estate per sbrigare tutte le pratiche che vengono loro richieste, da parte di divorziandi e separandi.

Ad agosto la coppia scoppia: ciò accade perché marito e moglie vanno in vacanza insieme e sono 24 ore su 24 insieme, condividendo mare, spiaggia lettino e querelle estive nello stesso luogo e per tutto il mese vacanziero. Stando tanto tempo insieme, emergono maggiori screzi, rispetto a quando i coniugi si vedono per poche ore del giorno. Ad incrementare le liti è anche la crisi economica, che non ha l'effetto di placare gli eventuali scontri coniugali. Come spiega l'avvocato Gassani, "in vacanza, si vanno a sperimentare equilibri del tutto sconosciuti nel resto dell'anno, quando magari entrambi lavorano o hanno vite parallele che fanno fatica a incrociars o l'uno o entrambi hanno eventualmente anche una relazione extraconiugale. Lasciare tutto ciò per trascorrere settimane o un mese intero con il ‘rompiscatole' del marito o della moglie può rappresentare una situazione per taluno insopportabile".

La crisi di coppia scatta anche a causa della condivisione dello stesso spazio: a sottolinearlo il presidente dell'Ami Gassani, il quale ha dichiarato che i litigi non derivano solo perché non si lavora o per questioni legate ad eventuali tradimenti. Sarebbe "anche una questione di divisione del territorio, spesso più angusto rispetto alla dimora abituale, che crea non pochi problemi, specie se poi uno dei due coniugi ha ‘imposto' la scelta sulle vacanze all'altro".

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