In Calabria sequestrati 235 ghiri congelati: è il cibo preferito dei boss di ‘Ndrangheta, 3 arresti

Tre arresti e 235 ghiri congelati e pronti al consumo sequestrati. Succede in Calabria: oggi i carabinieri di Delianuova, in provincia di Reggio Calabria, hanno portato via le carcasse di 235 ghiri, specie protetta, stipate in un congelatore, mentre intorno hanno rinvenuto numerosi altri esemplari tenuti a ingrassare all’interno di gabbie prima di essere macellati. L'accusa per le tre persone fermate è di cattura ed uccisione di animali di specie protetta. A loro si è arrivati nell’ambito di un’altra indagine che ha portato alla scoperta di 730 piante di marijuana, scoperta in un terreno comunale, alla periferia di Delianuova.
Tutto è cominciato alcune settimane fa, quando i militari della stazione del comune reggino insieme allo Squadrone Cacciatori "Calabria" hanno rinvenuto in un terreno pubblico una piantagione di marijuana di circa 730 piante, che ha fatto scattare le indagini, culminate nell’individuazione dei responsabili e nell’avvio di perquisizioni presso le loro abitazioni. È proprio nel corso di queste operazioni che, in una cascina non lontano dal domicilio di uno degli indagati, i carabinieri hanno scoperto gli animali.
Tuttavia, non è la prima volta che viene scoperto un "traffico" del genere, soprattutto in questa zona d'Italia. Anche se considerati non idonei al consumo alimentare, i ghiri costituiscono infatti nella tradizione della ‘Ndrangheta un piatto prelibato e quindi vengono spesso serviti come portata principiale nei banchetti dei clan o offerti ai capi in segno di rispetto. Delianuova per altro è una delle quattro zone del reggino in cui più diffusa è la caccia illegale ai piccoli roditori, che trova il suo cuore nella Locride.