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In Basilicata ad agosto non transiterà neppure un treno. Cgil: “Il punto più buio da un secolo”

Tre delle principali linee di collegamento lucane sono bloccate a causa di lavori di ammodernamento, come nel caso delle due tratte che collegano Potenza a Foggia e a Napoli, o per frana, come nel caso riguardante la linea che si collega invece a Taranto.
A cura di Davide Falcioni
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Nel suo capolavoro pubblicato nel 1945 "Cristo si è fermato a Eboli" lo scrittore Carlo Levi – condannato a un lungo confino ad Aliano, in Basilicata, a causa della sua attività antifascista – descriveva "la scoperta di una diversa civiltà, quella dei contadini del Mezzogiorno: fuori della Storia e della Ragione progressiva". "In questa terra oscura, senza peccato e senza redenzione, dove il male non è morale, ma è un dolore terrestre, che sta per sempre nelle cose, Cristo non è disceso. Cristo si è fermato a Eboli".

Anche i treni che dovrebbero raggiungere la Basilicata questo agosto, nel clou della mobilità turistica, si fermeranno alle "porte" della regione. Tre delle principali linee di collegamento all'interno del territorio lucano sono infatti bloccate a causa di lavori di ammodernamento, come nel caso delle due tratte che collegano Potenza a Foggia e a Napoli, o per frana, come nel caso riguardante la linea che si collega invece a Taranto.

Come spiega la Filt Cgil regionale "per un mese in Basilicata non arriverà o partirà alcun treno. Nessuna notizia sulla trattativa con Trenitalia per il rinnovo del contratto di servizio". Secondo il sindacato è stato "toccato il punto più buio della storia dei trasporti su ferro da oltre 100 anni" visto che per ben un mese i lucani "non potranno né partire né arrivare da nessuna parte del territorio per la chiusura di tutte e tre le linee. Questo è il risultato della famosa cura del ferro dell’assessora regionale alle Infrastrutture Donatella Merra, scomparsa da ogni tavolo di confronto sulla mobilità. Una chiusura che poteva essere evitata visto che i lavori almeno sulla linea per Foggia non interessano il territorio lucano. Ma le scelte sbagliate del passato e la totale incapacità di affrontare la questioni trasporti da parte di tutta la classe dirigente della politica lucana hanno ridotto la nostra regione a essere collegata prevalentemente con mezzi diesel di inizio anni ’70, che in altre realtà effettuano solo linee turistiche non commerciali".

La Cgil prosegue: "Ci sentiamo sempre più figli di un Dio minore, dove gli interessi dei lucani cozzano con gli interessi  delle regioni limitrofe, più grandi e meglio rappresentate politicamente, finendo quasi sempre per razziare la nostra terra fagocitandola e relegandola a trasporto di serie B. Siamo in attesa di capire se le gare sul Tpl verranno effettuate, visto che l’affidamento è scaduto nel 2021 e ha superato tutti i limiti previsti dal regolamento europeo 1370. Siamo in attesa di sapere quali investimenti sono stati fatti e quando verrà rinnovato il parco macchine dal momento che oltre il 50%  non è a norma con le prossime direttive antinquinamento. Vorremo sapere a che punto è la trattativa con Trenitalia per il rinnovo del contratto di servizio e superare la vergognosa situazione della stazione di Potenza centrale con barriere architettoniche non degne di una città capoluogo. Vorremo sapere la situazione Fal, con una linea per Bari chiusa ormai da anni. Per tutto questo ci prepariamo a un autunno caldo, con una grande manifestazione alla parteciperanno anche i segretari nazionali del sindacato".

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