In arrivo un nuovo sciopero l’8 novembre 2024 senza fasce di garanzia: a rischio bus, metro e tram per 24h
Indetto uno sciopero nazionale del trasporto pubblico locale di 24 ore nella giornata di venerdì 8 novembre. A proclamarlo sono stati i sindacati di settore, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna, a cui si sono aggiunte anche le sigle Cub Trasporti, Sgb, Cobas Lavoro Privato e Adl Cobas.
Un'agitazione in cui non saranno garantite le fasce orarie di garanzia che tutelano la mobilità, si legge sul sito ufficiale del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Lo sciopero riguarderà autobus, metropolitane e tram, e non i treni. Ma il rischio di una paralisi generale nelle varie città italiane è elevato.
I motivi alla base sono il rinnovo del contratto nazionale di settore, scaduto il 31 dicembre, e la denuncia di carenza di personale operativo, di condizioni di lavoro in fase di peggioramento e di "un aumento esponenziale degli episodi di aggressione per i lavoratori e le lavoratrici front line", spiega in una nota la Cgil. Lo stesso giorno, in mattinata, è anche prevista una manifestazione nazionale in programma a Roma davanti al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Chi si ferma per lo sciopero dei mezzi l'8 novembre 2024
A fermarsi sono autobus, metropolitane e tram delle città italiane. Lo sciopero senza fasce di garanzie "è nelle regole, c'è un accordo di settore specifico", sottolineano i sindacati. È dal 2005 che non si svolge una mobilitazione di questo tipo.
Tuttavia, specificano le sigle, sono previsti "i servizi assolutamente indispensabili per la generalità degli utenti nonché la garanzia di quelli specializzati di particolare rilevanza sociale quali trasporto dei disabili e scuola bus per materne e elementari".
Le motivazioni dello sciopero senza fasce di garanzia
Tra le motivazioni dello sciopero di venerdì 8 novembre ci sono il rinnovo del Ccnl, scaduto il 31 dicembre 2023, "con un incremento economico in linea con l'aumento del costo della vita – spiegano i sindacati -, rimodulare la parte normativa per consentire una migliore conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, nonché sensibilizzare i ministeri degli Interni e delle Infrastrutture e dei Trasporti per individuare soluzioni atte a contrastare il fenomeno delle aggressioni".
La mobilitazione è arrivata dopo che "le associazioni datoriali Asstra, Agens e Anav perseverano nel loro atteggiamento di indifferenza – denunciano le sigle -. Dopo gli scioperi di luglio e settembre non abbiamo ricevuto nessuna convocazione per giungere ad una soluzione della vertenza (rivolta alla trattativa del rinnovo contrattuale, ndr) e ad avviare concretamente un confronto serio tra le parti. A questo punto, vista l’irresponsabilità delle controparti serve un intervento deciso del governo e del ministero dei Trasporti, che prenda in carico la situazione".
Nella legge di Bilancio ora al Parlamento, sono stati stanziati "120 milioni" per il settore. Cifra considerata "assolutamente insufficiente" dal segretario generale della Filt Cgil, Stefano Malorgio. Per il pari grado della Fit Cisl, Salvatore Pellecchia, serve una "riforma del sistema", dato che in Italia "esistono 900 aziende di trasporto pubblico locale contro le 5-6 degli altri paesi Ue".
Trenitalia, Italo e Trenord non aderiscono allo sciopero dell'8 novembre
Nessuna adesione allo sciopero da parte del personale della mobilità su ferro, anche perché si tratta di una categoria di lavoratori con un'altra tipologia di contratto collettivo. Pertanto, non dovrebbero esserci ripercussioni su Trenitalia, Italo e Trenord.