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Covid 19

In arrivo il vaccino Oxford-AstraZeneca: perché è la vera buona notizia per l’Italia

Non solo Pfizer e Moderna: tra i vaccini contro il Covid in via di sviluppo l’Italia ha puntato soprattutto su quello realizzato da AstraZeneca e Università di Oxford, in collaborazione con l’Irbm di Pomezia. Dopo la battuta d’arresto dei mesi scorsi, l’antidoto sta per essere autorizzato nel Regno Unito e poi toccherà all’Ema: nel nostro Paese arriveranno fino a 40 milioni di dosi.
A cura di Ida Artiaco
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Dopo i vaccini di Pfizer e Moderna, molto presto potrebbe arrivare il via libera anche per quello messo a punto dall'azienda farmaceutica AstraZeneca e dall'Università di Oxford, in collaborazione con l'italiana Irbm di Pomezia. Si tratta di una notizia che il nostro Paese attende con ansia, perché questo è l'antidoto sul quale il governo di Roma ha puntato sin dall'estate scorsa, insieme al resto dell'Unione europea che proprio con AstraZeneca aveva sottoscritto un accordo, il più consistente finora, per l'arrivo solo in Italia di 40 milioni di dosi.

Già nelle prossime ore potrebbe arrivare l'autorizzazione da parte del Regno Unito. Se l'ok, come previsto, ci sarà domani, martedì 29 dicembre, da parte della Medicines and Healthcare Regulatory Agency, le prime dosi dovrebbero essere somministrate nel giro di una settimana. Secondo il Telegraph, la nuova fase della vaccinazione potrebbe partire il 4 gennaio, poi l'antidoto, realizzato anche in collaborazione con l'italiana Irbm, potrebbe essere somministrato anche nel nostro Paese dopo il semaforo verde dell'Ema e non avrebbe nulla da invidiare agli altri vaccini contro il Coronavirus che già sono stati approvati o sono sulla via dell'approvazione.

I nuovi dati che verranno pubblicati, ha detto al Sunday Times Pascal Soriot, Ceo di AstraZeneca,  dopo la battuta d’arresto per il dosaggio utilizzato nella sperimentazione, mostreranno che "il vaccino garantisce una protezione del 95% dei pazienti -al livello dei prodotti di Pfizer e Moderna- ed è efficace al 100%" nella prevenzione delle forme più gravi delle patologie legate al coronavirus che richiederebbero altrimenti l'ospedalizzazione del paziente. Riteniamo di aver trovato la formula vincente per arrivare all'efficacia che, dopo 2 dosi, è al livello di tutti gli altri. Non posso dire di più perché pubblicheremo i dati". Senza contare sulla maggiore facilità di trasporto delle dosi, che non hanno bisogno di essere conservate a temperature molto basse, ma in frigoriferi normali e con un costo molto più basso rispetto agli altri.

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