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In 8 in manette per estorsione, tra loro il “re dei mercatini” Francesco Ferrara: “Minacciava i dipendenti”

In 8 sono finiti in manette a Torino con l’accusa di estorsione, sequestro di persona, lesioni personali e minacce aggravati da metodo mafioso: tra loro anche il “re dei mercatini di Natale” Francesco Ferrara e l’ultrà della Juventus Giacomo Lo Surdo. Secondo l’accusa, l’imprenditore Ferrara intimidiva dipendenti ed ex collaboratori.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Sono state arrestate 8 persone per estorsione, sequestro di persona, violenza privata, porto e detenzione di arma comune da sparo e lesioni personali aggravate da metodo mafioso. Gli agenti di Torino hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip presso il Tribunale di Torino su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Tra le persone finite in manette figura anche il "re dei mercatini di Natale", il 48enne Francesco Ferrara, e l'ultrà della Juventus Giacomo Lo Surdo. Le 8 persone in questione sono state arrestate questa mattina dalla polizia con l'accusa di avere legami con la criminalità organizzata di tipo mafioso e di aver minacciato creditori, debitori e spesso anche collaboratori con metodi fortemente intimidatori.

Secondo quanto rilevato tramite indagini, Ferrara avrebbe esercitato forti pressioni nei confronti di creditori e debitori con la protezione di esponenti di vertice della criminalità organizzata di tipo mafioso. Le minacce culminavano spesso in violenze o atti volti a intimidire le vittime per evitare denunce o conseguenze legate ai reati compiuti.

Uno degli episodi più eclatanti sarebbe stato commesso ai danni di un ex collaboratore che aveva avuto l'ardire di richiedere tramite avvocati il pagamento di 20mila euro di provvigioni mai ricevute per l'attività svolta. Ai suoi danni è stato organizzato un vero e proprio agguato per costringerlo a rinunciare all'azione legale.

In quell'occasione, la vittima era stata picchiata e minacciata con una corda attorno al collo. Ferrara non sarebbe stato l'unico, secondo l'accusa, ad operare in questo modo. L'imprenditore era diventato noto alle cronache già nel 2019, quando la sua presenza al Cioccolatò di Torino aveva destato più di una curiosità. L'uomo aveva perfino raccontato in un'intervista al Corriere Torino di aver creato "diversi locali nel ramo gastronomico" per 6 milioni di euro con 150 dipendenti.

Il suo percorso nel mondo dell'imprenditoria, sempre stando a quanto raccontava Ferrara ai media, era iniziato nel 2014 con l'apertura di Amsterdam Chips, attività il cui primo fatturato aveva raggiunto quasi i 5 milioni.

Ora però, il rapporto con i dipendenti è finito sotto la lente d'ingrandimento della pm Manuela Pedrotta. Le indagini avrebbero portato alla luce le minacce e i metodi fortemente intimidatori nei confronti di collaboratori, creditori e debitori. Nell'ordinanza firmata dal gip Giorgia De Palma in seguito all'indagine condotta dal Sisco della questura di Torino, figurano i nomi anche di un'ultrà della Juventus, già arrestato nell'operazione Minotauro volta a smantellare la rete della ‘ndrangheta nel Torinese, e di altri soggetti legati alla criminalità organizzata.

Lo Surdo era finito in manette nella maxioperazione Minotauro che aveva portato in carcere 156 persone tra affiliati, gregari e concorrenti esterni della ‘ndrangheta legata al Torinese. Insieme a lui stati arrestati anche Antonio Masotina, 64 anni, Francesco Onofrio e Romeo Rocco Natale.

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