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Imu e Tasi, si paga la patrimoniale su 25 milioni di abitazioni: chi deve versarla

Entro il 17 giugno i contribuenti italiani devono versare l’Imu e la Tasi su 25 milioni di seconde abitazioni, capannoni, negozi e terreni agricoli. Si tratta di una patrimoniale da cui, comunque, vengono escluse le prime abitazioni (ma non quelle di lusso): ecco chi deve pagare e cosa cambia rispetto allo scorso anno.
A cura di Stefano Rizzuti
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Non è una vera e propria patrimoniale, ma qualcosa di molto simile. Si pagano solo su alcune abitazioni, ma l’Imu e la Tasi sono due imposte che riguardano un numero molto elevato di italiani. Che entro il 17 giugno sono chiamati a versare la prima rata che rimane, per ora, invariata rispetto allo scorso anno. Eppure l’aumento è dietro l’angolo e in molti comuni arriverà con la seconda rata, quella di dicembre. Il pagamento di Imu e Tasi riguarda i proprietari di circa 25 milioni di seconde case, negozi, capannoni e altri immobili oltre all’abitazione principale. Si paga entro il 17 giugno e nelle casse di Stato e comuni entreranno 10,2 miliardi di euro.

Le aliquote delle imposte sulla casa non sono più congelate, come avvenuto dal 2014 ad oggi. L’ultima legge di Bilancio le ha sbloccate e ora i comuni possono aumentarle. Finora l’hanno già fatto 289 enti locali, ma gli altri hanno tempo fino al 28 ottobre per fare lo stesso. Per quanto riguarda l’acconto da pagare a giugno, comunque, i parametri rimangono quelli dell’anno scorso, per cui l’importo è lo stesso che si trova sul bollettino di dodici mesi fa. A dicembre ci saranno i nuovi conti con gli importi calcolati sulla base delle scelte degli enti locali.

Se la patrimoniale vera e propria viene esclusa, almeno per il momento, dal governo, per gli italiani rimangono comunque da pagare le imposte sulle loro abitazioni. C’è, però, una novità positiva: da quest’anno i titolari di immobili utilizzati per attività produttive potranno dedurre il 40% delle spese dall’Ires o dall’Irpef. Inoltre, il decreto Crescita ora all’esame della Camera sembra voler puntare a una estensione di queste detrazioni. L’obiettivo dichiarato dal viceministro dell’Economia, Massimo Garavaglia, è quello di smontare la “patrimoniale di Monti”, così come la definisce lui stesso. Però servono ben 21 miliardi l’anno. Altra idea allo studio è quella di varare una nuova Imu che tenga insieme i due tributi: Imu e Tasi. Con una conseguente semplificazione delle aliquote, con tanto di bollettino precompilato.

Chi deve pagare Imu e Tasi il 17 giugno

A versare Imu e Tasi sono i proprietari degli immobili che si trovano in Italia nel caso in cui siano titolari di un diritto reale, ma anche gli usufruttuari, chi la usa e chi ha il diritto d’abitazione (come, per esempio, nel caso dei superstiti per le case di famiglie). Le due imposte si versano anche per uffici, negozi, depositi, capannoni, immobili commerciali. Non si pagano sulla prima casa intesa come abitazione principale per uso abitativo e nella quale il contribuente e il suo nucleo familiare dimorano e risiedono. Ci sono alcune eccezioni: si pagano Imu e Tasi sulla prima casa in caso di immobili signorili, ville, castelli e palazzi. Le categorie che non hanno diritto ad esenzioni sono quindi: A1, A8 e A9.

In caso di separazione, il versamento deve essere effettuato dall’ex coniuge affidatario della casa coniugale, anche se non è il proprietario. Ma ha comunque solitamente diritto all’esenzione se ci risiede. Pagano anche le società per gli immobili di qualsiasi categoria, anche se si tratta di luoghi in cui viene esercitata l’attività. Vengono esclusi solo gli immobili-merce costruiti per la vendita e rimasti invenduti, ma solo nel caso in cui non siano stati locati.

Tasi e Imu non si pagano sull’abitazione principale e sulle pertinenze (fino a una per ogni categoria catastale). Si pagano, quindi, solo sulle seconde case e sulle abitazioni affittate o sfitte. Ancora, si pagano anche sugli immobili dati in uso gratuito, con una riduzione del 50% nel caso in cui il rapporto sia tra genitori e figli. Quando ci si trova di fronte a una comproprietà, invece, si divide la quota in maniera proporzionale e ognuno versa la sua parte autonomamente. L’Imu si paga anche sui terreni agricoli. Su cui, invece, non viene versata la Tasi. Fanno eccezione i terreni che si trovano nei comuni montani o di collina.

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