Imu e Tasi, 18 dicembre ultimo giorno per pagare le tasse sulla casa: come fare e chi è esente
Le scadenze per il pagamento delle tasse sulla casa si avvicinano. Il termine per il pagamento di Imu e Tasi è infatti fissato al 18 dicembre. La data originaria sarebbe il 16 dicembre, ma quest’anno – trattandosi di un sabato – la scadenza slitta di due giorni e viene posticipata a lunedì 18 dicembre. Il saldo delle tasse sulla casa dovrà essere pagato per le seconde abitazioni e non sulla prima, tranne nei casi delle strutture di lusso. Sono esenti dal pagamento anche le pertinenze come i box auto.
Cosa sono Tasi e Imu: le differenze
La Tasi è la Tassa sui servizi indivisibili. Si paga per coprire le spese di illuminazione, cura del verde, pulizia stradale e per i servizi erogati dal comune che non fanno riferimento a un’utenza specifica e vengono utilizzati da tutti i cittadini. L’Imu (Imposta municipale unica) è invece la tassa sulla proprietà degli immobili che si paga per la seconda abitazione ed altri immobili e per le prime case solo se sono considerate di lusso.
Imu, chi la paga e chi è esente
La tassa sulla casa non viene pagata nel caso di prima abitazione tranne nei casi in cui si tratta di una residenza di lusso appartenente ad alcune categorie catastali: A/1 (abitazione signorile), A/8 (ville), A/9 (castelli o palazzi storici), su cui si paga con una aliquota dello 0,4%.
L’Imu non si paga in alcuni casi: per le unità immobiliari adibite ad abitazione principale di soci assegnatari appartenenti alle cooperative edilizie, per gli alloggi classificati come sociali, per le unità di proprietà delle forze armate o della polizia, per le case assegnate al coniuge in caso di separazione, per la casa appartenente ai cittadini residenti all’estero, per le unità non locali possedute per usufrutto da anziani o disabili ricoverati in un istituto.
Sono previste poi alcune riduzioni sull’Imu, per esempio per le case in affitto a canone concordato è previsto uno ‘sconto’ del 25%. Mentre è del 50% per i proprietari di case inagibili o dimore storiche.
Tasi, chi la paga e chi è esente
La Tasi, come l’Imu, non viene pagata dai proprietari di prima casa se non si tratta di un immobile di lusso. Quando i componenti del nucleo familiare vivono in immobili differenti si ha diritto a una sola esenzione. Vengono considerate esenti anche le pertinenze – come i box auto – dell’abitazione principale.
La Tasi viene pagata ridotta del 50% nei casi di comodato d’uso gratuito se il proprietario ha concesso l’immobile a un figlio. Una riduzione del 50% si ha per i proprietari di case inagibili o per le dimore storiche. Una riduzione del 75% sulla Tasi è invece prevista in caso di contratti agevolati con durata di tre anni più due di rinnovo, per contratti di affitto per studenti universitari con almeno sei mesi di durata, o ancora in caso di contratti transitori da 1 a 18 mesi se all’interno di comuni in cui sono presenti accordi territoriali come avviene in molte province e nelle aree metropolitane.
Come pagare Imu e Tasi
Imu e Tasi si possono pagare tramite un modello F24 con diverse modalità. La prima è la versione cartacea da compilare per intero e da versare attraverso la banca, l’ufficio postale o Equitalia. In questi uffici è possibile pagarla anche in contanti se la cifra è inferiore a 2.999 euro. Il versamento può avvenire anche tramite versione telematica (obbligatoria per i titolari di partita Iva), attraverso l’internet banking o i servizi dell’Agenzia delle Entrate come F24 Web o in altri enti intermediari come i Caf. Infine, è possibile pagare anche attraverso un bollettino postale inserendo importo, codice del comune di riferimento, numero degli immobili e la specifica se si tratta dell’acconto o del saldo (per dicembre è il saldo).