Impresario edile ucciso a Torino: tre colpi di fucile alla testa, è stato un regolamento di conti
Fatmir Ara, l’impresario edile di 43 anni di origini albanesi residente a Mathi (Torino) assassinato tre giorni fa a San Carlo Canavese, è stato ucciso con tre colpi di fucile caricato a pallettoni. Prima dell'omicidio potrebbe anche essere stato pestato, ma non torturato con un coltello come si era ipotizzato a una prima ispezione esterna del cadavere.
Il corpo dell'uomo era stato ritrovato nel tardo pomeriggio di sabato in terreno di aperta campagna di località Ronchi-Ceretti. Stando a quanto emerso nell'autopsia la morte del 43enne, molto probabilmente, è avvenuta nella mattinata di venerdì, quando l'uomo era stato visto l’ultima volta dopo essere uscito di casa per andare nel cantiere, dove non è mai arrivato.
Intanto, in queste ore, proseguono le indagini per cercare di risalire agli autori del delitto che, secondo gli inquirenti, sarebbero almeno due o tre persone. In queste ore i carabinieri della Compagnia di Venaria hanno sentito diverse persone, cercando anche di scandagliare nella vita privata dell’impresario edile. Si stanno inoltre analizzando i filmati ripresi da alcune telecamere di case private nelle strade intorno all'area in cui è stato trovato il corpo di Ara, così come i tabulati telefonici del suo cellulare.
Secondo gli investigatori l'uomo potrebbe anche essere stato attirato in quei campi del canavese a pochi chilometri dalla sua abitazione, da una trappola, tesa da un gruppo di persone che doveva conoscere. L'ipotesi più accreditata è che l'impresario sia stato vittima di un regolamento di conti, sebbene il movente del suo omicidio resti ancora ignoto.