Impennata di ricoveri covid in Italia, +25% in una settimana, il report Fiaso: “Pericolo per anziani”
Ricoveri covid in netto rialzo anche questa settimana in Italia dove, per la seconda settimana consecutiva, si registra un incremento a due cifre dei pazienti ricoverati in ospedale e affetti da covid-19. Lo segnala il nuovo report Fiaso basato sul monitoraggio negli ospedali sentinella aderenti alla rete della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere.
Nel dettaglio, il monitoraggio Fiaso segnala che in una settimana nel nostro Paese il numero dei pazienti covid è salito del 25,3%. Un dato preoccupante ma in linea anche col monitoraggio dell’Iss e del Ministero della salute. L'ultimo bollettino settimanale infatti aveva segnalato un incremento notevole del tasso di occupazione dei malati covid in area medica che al 29 novembre si attestava al 9,2 per cento, in aumento netto rispetto al 7,7 per cento del giovedì precedente.
Dalla rilevazione degli ospedali sentinella della Fiaso, però, arriva anche una rassicurazione. Tra i ricoveri, infatti, la stragrande maggioranza è rappresentata da pazienti ricoverati nei reparti Covid ordinari e non in terapia intensiva. I dati degli ospedali sentinella indicano inoltre che solo il 26% dei pazienti è ricoverato per Covid, ovvero con sindromi respiratorie e polmonari mentre ben il 74% è ricoverato Con Covid. In quest’ultimo caso si tratta di persone arrivate in ospedale per curare altre malattie ma trovate positive al coronavirus.
Solo il 3% del totale degli ospedalizzati, infatti, è in terapia intensiva. Anche questo un dato in linea con i numeri del bollettino covid settimanale. Secondo quest’ultimo, infatti, il numero dei pazienti covid nei reparti critici rimane eseguo e si attesta ora a 170 ricoverati, con tasso di occupazione pari al 1,9 per cento
“I numeri dell’ultima rilevazione confermano il trend in crescita. Assistiamo a una maggiore circolazione del virus che impatta, seppur in minima parte, sugli ospedali incrementando i ricoveri” ha spiegato il presidente della Fiaso, Giovanni Migliore, aggiungendo: “L’età media dei pazienti, tuttavia, rimane elevata, pari a 76 anni, questo evidenzia come il Covid in questa fase sia pericoloso soprattutto per anziani affetti da altre patologie che il virus contribuisce ad aggravare. Di contro, la campagna vaccinale registra ancora una adesione molto bassa: a essersi vaccinati poco più di un milione di persone”.