Immigrazione: Ventimiglia rischia di diventare la Lampedusa del Nord
Dopo essere stata confinata per giorni a Lampedusa, l'emergenza immigrazione rischia di estendersi anche in altre città italiane, come Manduria e Ventimiglia (Imperia). Nel comune al confine con la Francia in queste ore si sta allestendo a tempo di record "un centro di emergenza" – nell'ex caserma dei vigili del fuoco nel parco ferroviario Roja a Roverino, circa 2 km dalla città – che dovrebbe aprire entro stasera. Da quanto si apprende al momento nella cittadina ligure ci sarebbero circa 150 immigrati, anche se la situazione è “in continuo divenire” visto che proseguono i tentativi di arrivare in territorio francese passando il confine. E' il sindaco Gaetano Scullino a manifestare apprensione per l'evolversi dei fatti: "Sono molto preoccupato non solo per l'emergenza attuale ma anche perchè le navi stanno trasportando migliaia di immigrati da Lampedusa sulla terra ferma, per trasferirli nei Cie. Quelle persone, tra qualche giorno, arriveranno qui per cercare di passare la frontiera" ha detto ad AGI News.
Si rischia di far divenire Ventimiglia "una Lampedusa del Nord" secondo Scullino, che si batterà affinché ciò non accada. Poi evidenzia come dai treni provenienti da Milano e Roma scendano a Ventimiglia "dai 30 ai 50 extracomunitari" per questo "bisogna fare dei controlli sui treni diretti a Ventimiglia e va applicata la Bossi-Fini. Tutti gli immigrati che erano a Lampedusa dicevano di voler venire qui a Ventimiglia per poi andare in Francia. Sarebbe stato meglio farli rimanere sull'isola per identificarli e procedere con l'espulsione dei clandestini".
L'obiettivo dei profughi, quasi tutti tunisini, è dunque quello di oltrepassare il confine, ma i continui respingimenti alla frontiera da parte della polizia transalpina, contribuirebbero a esasperare questa gente. Sulla questione, peraltro, si è soffermato in giornata anche Frattini che accusato la Francia, considerato che i tunisini "devono essere rimpatriati o destinati in paesi dell'Unione europea. E' però clamoroso che dai paesi Ue non vi sia solidarieta', compresi quei paesi dove i tunisini vorrebbero andare, a cominciare dalla Francia".
Ieri sera i migranti hanno protestato contro la presenza di tv e fotografi che volevano documentare il momento in cui veniva distribuito il cibo. I tunisini si sarebbero scagliati contro di loro, minacciando di rompere le apparecchiature fotografiche. In seguito hanno inscenato un corteo diretto verso la dogana francese, per poi tornare indietro, accompagnati dalla polizia italiana.