Ilva, Ministro: “Non rispettate norme sulla salute”, ma il Gip concede uso degli impianti
Il giudice per le indagini preliminari di Taranto ha concesso all'Ilva di poter utilizzare la struttura che era stata posta sotto sequestro per la produzione di acciaio pur confermando il sequestro e disponendo nuovi controlli sulle emissioni. I locali dichiarati fruibili dal Gip fanno parte della cosiddetta area a caldo ed erano stati sequestrati quasi un anno fa. La decisione del giudice però difficilmente avrà un impatto reale sullo stabilimento siderurgico pugliese anche perché restano i vincoli di base stabiliti nei precedenti provvedimenti dell'autorità giudiziaria. Il provvedimento, notificato dai carabinieri del Noe di Lecce all'azienda e ai quattro custodi giudiziari, sottolinea infatti che la concessione vale solo se l'Ilva rispetterà le prescrizioni dell'Aia. La decisione del Gip però è arrivata proprio nel giorno in cui anche il Ministro dell'ambiente, Andrea Orlando, mette sotto accusa l'amministrazione dell'impianto annunciando che "Il percorso di attuazione" dell'Autorizzazione integrata ambientale per l'Ilva di Taranto "non è stato rispettato".
"Non è accettabile trasgredire a un percorso che deve essere applicato rigidamente. Bisogna reintervenire" ha tuonato il Ministro dell'ambiente sottolineando il fatto che le opere per salvaguardare la salute dei cittadini di Taranto non sono state realizzate. Orlando chiamato a districare il complesso caso del'Ilva di Taranto con gli altri ministri competenti ha messo in chiaro che "l'attuale assetto non garantisce gli obiettivi di ambientalizzazione". A questo punto appare sempre più probabile il commissariamento dell'azienda, ipotesi già ventilata in passato dal governo e trova favorevoli anche i sindacati.