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Ilva, l’azienda non dovrà risarcire i cittadini

Il gup del tribunale di Taranto Vilma Gilli ha escluso responsabilità civili per l’azienda, dal momento che ora è in amministrazione controllata.
A cura di Redazione
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Il gup del tribunale di Taranto Vilma Gilli ha deciso di accogliere le richieste dei legali di tre aziende coinvolte nella gestione dell’Ilva, Ilva spa, Riva Fire e Riva Forni elettrici, in applicazione delle regole del decreto del Governo. In sostanza, le tre società saranno escluse dalle “pretese risarcitorie avanzate dai creditori in qualità di responsabili civili”, dal momento in cui al momento dell’incidente probatorio le società non erano parti in causa (vigeva già l’amministrazione straordinaria): così, le parti lese non potranno rivolgersi alle aziende per la richiesta di risarcimento danni.

Resta la possibilità di presentare le richieste al Tribunale fallimentare di Milano. Una decisione che è destinata ad alimentare fortissime polemiche, dal momento che esclude le aziende della famiglia Riva dalle richieste di risarcimento: insomma, anche nel caso perdessero il processo in sede penale, i Riva potrebbero non pagare alcun danno per quello che è considerato un vero e proprio disastro ambientale. Come spiega Francesco Casula sul Fatto: “Era di poco superiore ai 30 miliardi di euro la richiesta formulata dalle centinaia di parti civili ammesse nel processo tra le quali anche il partito dei Verdi, delle associazioni ambientaliste Legambiente, Altamarea, Peacelink e Wwf, i sindacati, Cittadinanza Attiva e Confagricoltura”.

Durissimo proprio il giudizio di Bonelli, dei Verdi, in una nota: "Il tribunale di Taranto nella seduta di oggi del giudice per le udienze preliminari ha dovuto prendere atto del decreto del governo sull'Ilva e dell'avvio della procedura di amministrazione straordinaria e ha stabilito che in virtù di questo decreto Ilva spa, Riva Fire e Riva forni elettrici non hanno responsabilità civile e pertanto sono escluse dal processo. Questo significa addio ai risarcimenti […] una notizia drammatica peggio di una pugnalata per la popolazione ed è uno schiaffo alla democrazia , alla nostra costituzione e al principio chi inquina paga. In Italia chi inquina non solo solo non paga, ma si arricchisce".

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