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Ilva: l’Aia è pronta, l’azienda chiede il dissequestro degli impianti

L’Autorizzazione integrata ambientale è ora ufficiale e l’Ilva si dichiara pronta a ottemperare alle prescrizioni indicate ma rivela che un “presupposto imprescindibile per l’attuazione del piano” è la piena disponibilità degli impianti che ora sono sotto sequestro.
A cura di Susanna Picone
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L’Autorizzazione integrale ambientale è ora ufficiale e l’Ilva si è dichiarata pronta a ottemperare alle prescrizioni indicate ma rivela che un “presupposto imprescindibile per l’attuazione del piano” è la piena disponibilità degli impianti che ora sono sotto sequestro.

Palazzo Chigi ha reso noto che il Ministero dell’Ambiente ha dato il via libera per il rilascio dell’Aia, l’Autorizzazione integrata ambientale, per il risanamento dello stabilimento Ilva di Taranto. Nell’Aia sono indicate tutte le condizioni che l’azienda dovrà rispettare per l’uso degli impianti. Lo stabilimento siderurgico ha accettato dal canto suo la prescrizione dell’Aia ponendo però delle condizioni, prima tra tutte quella di riavere gli impianti attualmente sotto sequestro. È necessario, fanno sapere da Taranto, che la Procura proceda al dissequestro degli impianti: in una nota diffusa dall’Ilva si legge che la piena disponibilità degli impianti sotto sequestro è, infatti, un presupposto imprescindibile per l’attuazione del piano. Nella nota l’acciaieria fa sapere anche di lavorare a un piano industriale “con l’obiettivo di verificare la sostenibilità finanziaria degli investimenti alla luce dei nuovi limiti imposti dall’Aia”.

L’Ilva “non si sottrae alla responsabilità di fare impresa” – L’Ilva ha anche ricordato di aver investito fino a oggi 4.6 miliardi di euro nello stabilimento di Taranto “per l’ammodernamento tecnologico e l’ambientalizzazione”. Intende continuare a lavorare “e non si sottrae alla responsabilità di fare impresa, sia per tutelare le decine di migliaia di posti di lavoro, sia l’economia del Paese”. Il Governo informa che l’Autorizzazione aggiorna la precedente Aia rilasciata il 4 agosto 2011 con particolare riferimento alle emissioni di polveri e benzopirene, e alle altre emissioni inquinanti quali diossine e furani. Si procederà ora a disciplinare, entro il 31 gennaio 2013, le discariche interne, gestione dei materiali, sottoprodotti e rifiuti inclusi, gestione delle acque e delle acque di scarico. Entro il 31 maggio le restanti aree e attività dello stabilimento non considerate e il sistema di gestione ambientale e la gestione energetica. L’Aia, scrive il Governo, si inserisce nel contesto delle iniziative previste dal Protocollo d’intesa per interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto sottoscritto lo scorso 26 luglio.

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