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Ilva, il pessimismo di Legambiente: “Grave il ritardo del piano ambientale”

Le continue proroghe stanno minando la fiducia dei tarantini verso le istituzioni, si legge nella nota dell’associazione che ha anticipato i contenuti dell’audizione alla Commissione ambientale.
A cura di B. C.
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“Le continue proroghe stanno determinando un crollo della fiducia dei tarantini verso le istituzioni e alimentando le angosce di una città colpita nel suo diritto a coniugare salute, lavoro e ambiente”, è perentoria la presa di posizione di Legambiente, che anticipa i contenuti dell'audizione odierna in Commissione ambientale della Camera dei Deputati sulle norme del Decreto sulla Terra dei fuochi e sull’Ilva. Per l'associazione ambientalista “è un fatto grave lo slittamento dei termini di approvazione del Piano delle misure e delle attività di tutela ambientale a sanitaria perché comporta un ulteriore slittamento dell’adozione del Piano industriale dello stabilimento siderurgico”. La situazione, quindi, appare tutt'altro che rassicurante se si guarda al futuro: “Il decreto interministeriale sulla Valutazione del Danno Sanitario (Vds), approvato lo scorso 23 agosto, è una drammatica beffa, perché indica i criteri che consentono una valutazione delle ricadute sulla salute solo ad Aia completamente attuata. Per la Regione Puglia non sarà possibile chiedere la riapertura dell’Aia prima del 2016, ovvero dopo aver contato altri morti e malati a causa dell’inquinamento prodotto dagli impianti” si legge ancora nella nota. Ciò di cui avrebbe assoluta necessità in questo momento la città di Taranto è “il puntuale monitoraggio della qualità dell’aria e delle altre matrici ambientali, la verifica dell’efficacia delle misure adottate, e quindi la certezza dei tempi di attuazione degli interventi previsti dall’Autorizzazione integrata ambientale”.

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