Ilva, da oggi nuovo sciopero e operai in strada (DIRETTA)
Ore 18.45 – Secondo quanto riporta l’Adnkronos, la Fim Cisl sarebbe intenzionata, nei prossimi giorni, a proporre una manifestazione a Roma, mentre questo sciopero dovrebbe continuare fino a sabato mattina. Dall’incontro del pomeriggio di Ferrante con i sindacati non sarebbero emerse novità rilevanti: il presidente dell’Ilva si sarebbe nuovamente soffermato sul piano di investimenti, con la richiesta di una minima capacità produttiva, piano bocciato ieri dal Gip. Intanto sono scesi dal gasometro gli operai che, sull’esempio degli altri lavoratori dell’altoforno 5 e del camino E312, erano saliti a 40 metri d’altezza per riporre uno striscione.
Ore 18.20 – L’ultimo tweet di Vendola sulla questione: “Dobbiamo chiedere che parte di profitti ciclopici, che le imprese come Ilva mettono in tasca o nei mercati azionari, sia usata per risanare”.
Ore 17.30 – Nel corso della protesta, oltre agli operai da due giorni sull’altoforno 5 e sul camino E312, anche altri due, oggi pomeriggio, sono saliti sul gasometro della Centrale elettrica dello stabilimento Ilva con un nuovo striscione: “Il lavoro non si tocca”.
Ore 16.40 – Intanto il blocco sulla Statale 7 è ancora in corso.
Ore 16.15 – Ferrante intervistato da TgNorba24: “Io credo che la politica industriale di un Paese non possa essere affidata a dei provvedimenti dell’autorità giudiziaria” ma occorreranno “provvedimenti dell’autorità politica, penso che questa sia la strada da seguire”. Il presidente dell’Ilva ha anche aggiunto che “il governo sta svolgendo un ruolo molto importante, l’attività del ministro Clini è importante. Stiamo lavorando assieme a loro, credo che i tempi che il ministro si è dato saranno rispettati e questo farà chiarezza sulle varie iniziative a cui noi dovremo sottostare”.
Ore 15.15 –Il presidente dell’Ilva Ferrante è ora a colloquio con i sindacati dei metalmeccanici per nuove comunicazioni da fare.
Ore 15.10 – Il Comitato cittadini liberi e pensanti in una nota: “Gli operai non devono bloccare la città ma devono bloccare l’azienda e la produzione. Chi sta bloccando la statale Appia sono capi e impiegati alle dipendenze di Riva mentre invece noi operai stiamo bloccando la portineria C perché stanchi delle bugie e dei giochetti del padron Riva con i sindacati”. I rappresentanti del Comutato fanno anche sapere di aver convinto i lavoratori a rimuovere un blocco stradale.
Ore 14.30 – L’Ilva impugnerà la decisione del Gip. Il presidente dell’Ilva Bruno Ferrante, intervistato dall’emittente Telenorba, ha dichiarato che l’azienda impugnerà dinanzi al tribunale il provvedimento del gip Todisco che ieri ha respinto il piano aziendale di interventi. Ferrante ha definito quella del gip “una decisione molto dura, molto severa”.
Ore 13.45 – Sindacati divisi. In una nota il segretario nazionale Fim Cisl Marco Bentivogli ha affermato come la Fiom, da questa mattina, stia invitando con pessimi risultati i lavoratori a non scioperare chiedendo di sospendere la mobilitazione: “Deve essere l’effetto dell’arruolamento di Romiti e Della Valle nella vicenda Fiat”, ha continuato il segretario. “La Fiom ha perso la testa, ci chiede di fare un’assemblea con i lavoratori di cui ha boicottato l’organizzazione fino a questa mattina e nonostante i nostri ripetuti inviti”. Il segretario della Fiom Landini aveva precedentemente affermato su Radio 24 come questo sia uno sciopero “che ha delle ambiguità”. Uno sciopero inutile, secondo la Fiom, che contesta scelte della magistratura, bisogna mettere i lavoratori nella condizione di discutere e non dividerli.
Ore 12.45 – Altre dichiarazioni del procuratore Sebastio: “Le procedure sono complesse e bisogna evitare, ove possibile, di danneggiare irreversibilmente gli impianti, così come indicato dal tribunale del riesame”.
Ore 12.35 – Fonti Fim parlano di 4000 lavoratori in sciopero. L'Anas ha comunicato che, a causa della manifestazione il traffico e' provvisoriamente bloccato al km 646,700 della strada statale 7 "Via Appia", a Taranto. Al momento viene deviato al km 649,200 della statale 7, bivio per Taranto/innesto strada statale 172 "dei Trulli".
Ore 12.20 – “Non è vero che l’Ilva ha chiesto di produrre al minimo”. È quanto detto, nel commentare la decisione del gip Patrizia Todisco di bocciare il piano di risanamento dell’Ilva, il procuratore di Taranto Franco Sebastio. Ha affermato, infatti, che lo stesso presidente Ferrante aveva detto che mantenendo la produzione al minimo paradossalmente l’inquinamento sarebbe aumentato.
Ore 12.00 – Dopo il dibattito con gli altri operai il Comitato dei cittadini liberi e pensanti ha deciso di abbandonare, almeno per il momento, la statale Appia. Sulla strada restano almeno un migliaio di lavoratori.
Ore 11.30 – Taranto è paralizzata e ci sono stati già dei momenti di tensione: sulla statale Appia si sono incontrati i manifestanti e i lavoratori del Comitato liberi e pensanti che hanno raggiunto in corteo i colleghi in sciopero. I lavoratori del Comitato sono contrari al blocco della città ritenendo, al contrario, che la protesta debba essere diretta verso la proprietà dello stabilimento. C’è stato un confronto piuttosto acceso tra le due fazioni. Aldo Ranieri del comitato ha chiesto ai rappresentanti del sindacato e dei lavoratori di spiegare le ragioni del loro sciopero, la risposta è stata quella del segretario provinciale della Uilm Antonio Talò: “Non stiamo scioperando contro l’intervento della magistratura ma per il metodo che si sta utilizzando. Bisogna trovare un percorso comune per spingere Riva a fare gli investimenti, bloccare la produzione significa la fine della fabbrica e a rimetterci sarebbero solo i lavoratori che perderebbero il posto”.
È iniziata stamattina alle 9 la mobilitazione dei lavoratori dell’Ilva di Taranto successiva alla decisione di ieri del gip Todisco che di fatto ha ribadito la bocciatura del piano di risanamento dell’azienda impedendo anche la produzione minima. Lo sciopero è stato indetto da Fim, Cisl e Uilm, non partecipa la Fiom che ha chiesto invece assemblee. Ma la protesta dei lavoratori era già in corso nelle ore precedenti alla decisione del gip ed è proseguita per tutta la notte con gli operai saliti sull’altoforno a circa 60-70 metri d’altezza. Quest’ultimi, sono circa 15, si sono incatenati e stanno attuando lo sciopero della fame e della sete. Oggi, invece, in migliaia sono scesi in strada avviando, come nelle ultime proteste, nuovi blocchi stradali alla periferia del capoluogo e sulle Statali 100 per Bari e 106 Jonica per la Basilicata. La loro agitazione dovrebbe proseguire per tutta la giornata.
Restano ai domiciliari gli ex presidente dell'Ilva – Ancora una volta dalla parte dei lavoratori dell’Ilva si è schierato l’arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro che incontrerà gli operai per esprimere la sua solidarietà nei confronti di quanti rischiano il lavoro. L’arcivescovo più volte ha chiesto, negli ultimi tempi, che il risanamento ambientale dell’azienda non debba sottrarre il lavoro a una città che ha già un tasso di disoccupazione molto alto e che costringe i giovani ad andare via. Il gip Todisco ieri, dopo la bocciatura del piano di risanamento dell’azienda, ha anche stabilito che gli ex presidenti dell’Ilva restino ai domiciliari mentre il ministro Clini, in risposta a quanto scritto nel provvedimento (che sulla salute non si “mercanteggia”), ha affermato che “il ministro dell’Ambiente non fa mercato, ma interviene a difesa della salute della popolazione”.