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Ilva: Cassazione annulla il sequestro, 8 miliardi restituiti ai Riva

Tornano a Riva Fire, la holding che controlla l’Ilva spa, gli otto miliardi di euro messi sotto sequestro a maggio dalla Procura di Taranto. Lo ha deciso la sesta sezione della Corte di Cassazione che ha accolto l’istanza dei legali.
A cura di Susanna Picone
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La sesta sezione della Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio il sequestro preventivo per oltre otto miliardi di euro (otto miliardi e cento milioni) nei confronti della Riva Fire, la holding che controlla l’Ilva di Taranto. I giudici della Cassazione hanno accolto il ricorso presentato dai legali dei Riva, Franco Coppi e Carlo Enrico Paliero, e hanno disposto la restituzione alle holding di tutti i beni che erano stati sequestrati. La Cassazione, presidente Agrò, relatore de Amicis, con la decisione ha annullato l’ordinanza del Tribunale del Riesame che lo scorso giugno aveva respinto l’istanza degli avvocati della holding che controlla l’Ilva, confermando il sequestro preventivo disposto dal gip di Taranto Patrizia Todisco il 24 maggio.

Il sequestro autorizzato dal gip di Taranto – Quel provvedimento disposto dal gip Todisco e confermato dal Riesame riguardava i beni e le disponibilità finanziarie di Riva Fire sulla base della quantificazione elaborata dai custodi giudiziari degli impianti dell’area a caldo del siderurgico tarantino, per una cifra equivalente alle somme che l’Ilva avrebbe risparmiato nel corso degli anni non adeguando i suoi impianti. Ora, con la decisione della Cassazione, quegli otto miliardi di euro tornano a Riva Fire.

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