Ilenia Fabbri, il piano dell’omicidio in una nota sul cellulare dell’ex marito
Un promemoria trovato nel cellulare di Claudio Nanni che ha insospettito gli inquirenti. Poche parole in sequenza: "valigia, chiavi, buco" che hanno fatto partire delle nuove indagini sull'omicidio di Faenza. Si pensa che quella nota riguardasse la pianificazione dell'assassinio di Ilenia Fabbri, la donna sgozzata il 6 febbraio scorso nel suo appartamento di via Corbara. In casa con lei vi erano la figlia Arianna e la fidanzata di quest'ultima. Quando la ragazza aveva lasciato l'abitazione per partire con il padre verso Milano, Pierluigi Barbieri si era introdotto nella villetta così come indicatogli, secondo quanto ha detto agli inquirenti, dallo stesso ex marito Nanni. A quel punto aveva raggiunto la camera da letto di Ilenia, iniziando con lei una colluttazione. Unica testimone del delitto la compagna di Arianna, barricatasi in una stanza dopo aver sentito dei rumori.
Le tre parole ritrovate tramite consulenza informatica disposta dalla Procura di Ravenna sono state scritte e salvate in data 10 ottobre. Si pensa al trolley che Barbieri avrebbe dovuto usare per portare via il cadavere di Ilenia, alla copia delle chiavi dell'appartamento di via Corbara che Nanni aveva fornito al killer e alla buca scavata poco lontano dall'abitazione luogo della tragedia. Lì avrebbe dovuto essere sepolto il corpo di Ilenia dopo essere stato cosparso di acido. Il piano probabilmente riassunto nella nota risale al primo dei tre tentativi di uccidere la donna compiuti da Barbieri per soldi. Precisamente, il 10 ottobre l'ex marito di Ilenia era partito per un viaggio fuori regione. Secondo Barbieri, anche quella era stata una circostanza calcolata. Un escamotage per avere un alibi, così come da accordo secondo quanto dichiarato dal killer nella dettagliata confessione rilasciata in questura il 17 marzo scorso.
L'uomo aveva cercato di portare a termine l'omicidio dopo che la figlia di Ilenia si era allontanata per andare al lavoro. Disorientato dalle scale e confuso dal percorso da compiere per raggiungere la camera da letto dell'ex compagna di Nanni, aveva presto lasciato perdere. A ottobre inoltrato aveva compiuto un secondo tentativo e in quel caso Nanni si era precostituito un nuovo alibi, partendo verso Roma insieme ad Arianna. Un ritardo sulla tabella di marcia di padre e figlia aveva innervosito il killer, che era andato via stizzito e aveva manifestato l'intenzione di non prestarsi più all'accordo. Alla fine, però, lui e Nanni avevano ricucito, raggiungendo il patto finale: ventimila euro e un'auto usata per compiere un omicidio.