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L'omicidio di Ilenia Fabbri a Faenza

“Ilenia Fabbri conosceva il suo aggressore”: l’ipotesi sul delitto di Faenza

Il delitto di Faenza è ancora un mistero da svelare per gli inquirenti che attualmente brancolano nel buio. L’ultima ipotesi formulata è che Ilenia conoscesse il suo assassino. “Se si è trattato di una rapina, non vi sono comunque segni di effrazione. Lei potrebbe aver aperto la porta” hanno fatto sapere gli agenti.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Ilenia Fabbri è stata tecnicamente sgozzata, ma a ucciderla è stato un profondo taglio al collo inferto con un solo colpo di coltello che le ha reciso vene e arteria. Il tutto probabilmente eseguito con un coltello da cucina già sequestrato dalla polizia. La scientifica è tornata nell'appartamento scena del crimine, ma per il momento si tende a credere che Ilenia conoscesse il suo aggressore. Nessuna pista è stata abbandonata, ma si ritiene che qualunque sia il movente, l'assassino sia una persona già nota alla 46enne. Dalle ultime verifiche è emerso che la 46enne sarebbe stata aggredita dapprima al piano di sopra per poi essere uccisa nel vano uso cucina al piano terra con un coltello. I rilievi infatti non hanno fatto emergere tracce dell'assassino né sulla scena del crimine né fuori dall'abitazione. Nemmeno sulle finestre, così come sulle porte esterne, erano presenti segni di effrazione. Sono state però isolate macchie di sangue ai piani superiori dell'abitazione.

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I magistrati hanno sentito per ora una dozzina di persone, tra le quali però non vi è alcun sospettato. L'amica della figlia che era in casa con Ilenia durante la notte si è chiusa in camera temendo la presenza di un ladro. La polizia, dopo aver ricevuto l'allarme, ha trovato il cadavere già esanime sul pavimento della cucina. La mancanza di segni di effrazione, seppure il movente fosse una rapina finita male, indica che Ilenia conosceva il suo assassino e gli avrebbe quindi aperto.

Nessun indagato

Le versioni fornite dai familiari e dai diversi protagonisti della vicenda sono considerate al momento coerenti e dunque nessuno degli interrogati è stato iscritto al registro degli indagati. Ilenia lavorava in una concessionaria a Imola e abitava con la figlia ventenne che proprio quella mattina era partita con suo padre verso Milano per l'acquisto di una macchina. Con il nuovo compagno Ilenia viveva serenamente: i due, secondo quanto avrebbe dichiarato un'amica, stavano anche pensando di sposarsi. L'uomo è stato descritto dagli inquirenti come "distrutto" e non è neppure lui iscritto al registro degli indagati. Coerente anche la versione fornita dall'amica della figlia, l'unica presente nell'appartamento al momento dell'omicidio. Il delitto sembra per il momento inspiegabile e le forze dell'ordine brancolano ancora nel buio.

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