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Ilaria Romito è Deville LeBleu, professione Drag King: “In Italia pochissimi, ma esistiamo anche noi”

Sono pochi i Drag King in Italia. Tra questi c’è Ilaria Romito, che a Fanpage.it racconta la sua evoluzione: “Il pubblico forse non è abituato a questo genere di figura”.
A cura di Beppe Facchini
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Che quella drag sia un'arte dalle diverse sfaccettature è ormai cosa nota. Ma che esistano anche donne che si travestono, si truccano e si esibiscono in abiti maschili, è probabilmente qualcosa di meno conosciuto. Lo sa bene anche Ilaria Romito, trentenne originaria della provincia di Bari, che da qualche anno vive vicino Bologna insieme al fidanzato e al suo alter ego Deville LeBleu, ovvero uno dei pochissimi Drag King in Italia.

“Ma anche nel mondo in generale ce ne sono davvero pochi” racconta la ragazza a Fanpage.it. “Il pubblico forse non è abituato a questo genere di figura, probabilmente perché il drag è per antonomasia un tipo di arte particolarmente eccentrica, che si lega nell'immaginario collettivo meglio a un uomo che veste da donna. Però sarebbe bello vedere che c'è anche un'altra prospettiva”. Come quella di Ilaria, appunto, e del suo personaggio Deville, nato nel bagno di un appartamento di studenti, a Roma, quando era una studentessa del Dams.

Appariscente nei costumi e nelle scenografie, realizzate proprio da Ilaria, spesso con l'aiuto del suo compagno, Deville “è un cretino”, ammette con ironia la performer pugliese. Un personaggio che però rispecchia il suo desiderio di “essere alla pari e di far vedere che anche un drag king può fare spettacolo in maniera molto esuberante”. Proprio come le cugine queen interpretate da uomini il più delle volte già maggiormente alti, su tacchi esagerati e con vestiti paillettati. “Il mio drag king è una sorta di parodia della mascolinità” dice invece Ilaria, definendolo “un grezzo, un po' trash”, senza però trascendere nella volgarità. Niente stereotipi sul mondo maschile, insomma. Ma spettacolo puro e tanto divertimento, garantito durante esibizioni in giro per l'Italia, “dalle sagre di paese, le mie preferite, alle discoteche”.

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“Nella maggior parte dei casi è un tipo di arte legato anche all'orientamento sessuale, però di fatto non lo è” prosegue Ilaria, che attualmente collabora con una compagnia teatrale del capoluogo emiliano, fra le altre cose. Lei, ad esempio, è una “donna etero e sto con un uomo”. Non proprio una consuetudine nel mondo drag, rivela la ragazza, passata anche dalla Drag Queen Academy di Bologna).  Il suo compagno, “che nasce metallaro, quando Ilaria è Deville diventa Demon LeRouge, la sua fidanzata. "È bello così, cioè noi siamo felici in queste vesti perché l'importante è che di base si stia bene con sé stessi”.

Ilaria, infine, parla di Deville e di sé come se si trattasse di due persone diverse. E in fondo, forse, lo sono. “Prima era un personaggio riflesso in uno specchio, ma quando ha iniziato a prendere piede Ilaria si è fatta delle domande. Soprattutto durante il periodo del lockdown (quando i video sui social della sua creatura sono diventati sempre di più, rivela, ndr). È una persona vera, vive, fa cose, è diverso da me. Sulla scena fa cose che Ilaria non farebbe. E quindi è incredibile come un personaggio così possa avere vita propria”. Il principio però rimane lo stesso. “Quando vesto i panni di Deville il mio scopo non è solo divertirmi e far divertire. Ma anche quello di mandare un messaggio, che questo tipo di arte, ma diciamo l'arte in generale, dovrebbe essere per tutti. Quindi anche per questo Deville insiste, nonostante la grande difficoltà per un Drag King di stare sulla scena, visto che di fatto c'è poca visibilità. È molto importante che vengano fuori personaggi king, proprio per dire che ci siamo anche noi, che siamo un altro punto di vista”.

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