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Ilaria De Rosa condannata in Arabia Saudita per droga, chiesta la grazia al re saudita

Ilaria De Rosa si trova ancora in carcere in Arabia saudita dopo la condanna a 6 mesi di reclusione per droga. Per la hostess di volo italiana però è stata chiesta la grazia al re saudita proprio in virtù del quantitativo irrisorio di stupefacente trovato in possesso della 24enne.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Ilaria De Rosa
Ilaria De Rosa

Ha trascorso il suo compleanno in carcere Ilaria De Rosa, la 24enne che lo scorso 4 maggio è stata arrestata in Arabia Saudita con l'accusa di avere con sé degli stupefacenti. La giovane, che lavora come hostess per una compagnia aerea internazionale da anni, ha compiuto 24 anni nella giornata del 5 luglio e per il momento sembra dover restare chiusa nel carcere saudita per tutti i sei mesi della sua condanna.

Nessuna attenuante per lei e ancora poche notizie sul ricorso in appello depositato dall'avvocato contro la sentenza di primo grado. Per la hostess italiana che per anni ha studiato e lavorato all'estero vi è anche una seconda speranza: mentre il legate depositava il ricorso, infatti, è stata chiesta anche la grazia al re saudita per la scarcerazione prima della fine della pena.

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La misura è prevista dalla legge saudita in caso di reati minori. Il legale ha chiesto la scarcerazione della 24enne soprattutto in virtù del basso quantitativo di stupefacente che il tribunale contestava a De Rosa. La ragazza, infatti, ha raccontato durante una delle udienze di essere stata arrestata mentre si trovava con alcuni amici e di non aver portato lei lo spinello che ha poi causato l'arresto. Lo spinello era, secondo la 24enne, di uno dei ragazzi della compagnia ed era stato portato esclusivamente per uso personale.

I genitori della giovane trevigiana, infatti, sono sicuri dell'innocenza della figlia e hanno più volte sottolineato la sua esperienza in materia di culture e leggi estere. Secondo i familiari, Ilaria De Rosa non avrebbe mai rischiato l'arresto di sua iniziativa. Al momento del fermo, la hostess si trovava con una giovane del posto, cinque ragazzi tunisini e un egiziano condannati ad un anno e sei mesi di reclusione. Al caso lavora da settimane il Consolato italiano a Gedda.

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