Ilaria Cucchi attacca il perito nominato dal giudice: “È Iscritto alla massoneria”
Sono passati ormai oltre sei anni dalla morte di Stefano Cucchi, il ragazzo morto ad una settimana dal suo arresto per droga nel 2009 mentre era nelle mani delle forze dell'ordine. Nonostante tutto questo tempo, però, i familiari attendono ancora una verità giudiziaria definitiva dopo l'assoluzione degli agenti penitenziari e la nuova indagine a carico di cinque carabinieri, accusati di aver picchiato il giovane e di aver poi organizzato una strategia precisa per ostacolare la ricostruzione dei fatti con continui depistaggi. Al centro del nuovo procedimento giudiziario ci sono le perizie medico legali che dovranno accertare la natura, l'entità e l'effettiva portata delle lesioni patite dal ragazzo durante la fase successiva all'arresto.
Per questo la sorella di Stefano, Ilaria cucchi, torna a lanciare l'allarme sulla composizione del team di periti nominato un mese fa dal giudice per le indagini preliminari, accusando uno di loro di essere un massone. Il grido di dolore anche questa volta è arrivato attraverso il suo profilo facebook. "Sei anni e mezzo. Sei anni e mezzo di processi di depistaggi di infamità di false verità. La morte di Stefano è diventata un simbolo di prevaricazione e di applicazione della legge del più forte senza se e senza ma. Il più forte che uccide il più debole e che ne pretende pure il premio come impunità e merito. A che cosa serve tutto questo se poi viene chiamato a giudice supremo della morte di mio fratello un perito iscritto alla massoneria?" scrive Ilaria Cucchi in un post pubblicato martedì sera.
"Con tutto il rispetto per la massoneria. Ma se un magistrato non può essere iscritto alla massoneria, perché il perito che dovrebbe decidere la causa di morte di Stefano è giustamente iscritto alla massoneria? Mio fratello è morto perché pestato violentissimamente. Punto e basta" ha concluso Ilaria Cucchi che ha chiuso il suo post chiedendo "Verità e giustizia per Guido Regeni", il ricercatore italiano trovato morto in Egitto.