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Ilaria Capua: “Senza vaccini l’Italia avrebbe i morti per strada”

Ilaria Capua: “Se non avessimo il vaccino, e le persone si comportassero da negazionisti, avremmo i morti per strada, come in Ecuador, Perù, Brasile”.
A cura di Davide Falcioni
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C'è un dubbio che serpeggia da settimane tra milioni di italiani, non necessariamente No Vax: quello che la campagna vaccinale sia stata in fondo un fallimento vista la necessità di ricorrere già a una dose di richiamo e vista la capacità della variante Omicron di eludere la protezione conferita dalle due dosi. Si tratta di un dubbio infondato, però, e a spiegarlo è la dottoressa Ilaria Capua, virologa della University of Florida, secondo la quale in Italia "se non avessimo il vaccino, e le persone si comportassero da negazionisti, avremmo i morti per strada, come in Ecuador, Perù, Brasile". Secondo la scienziata, inoltre, senza vaccini "ci sarebbero molti Paesi al tracollo con più malati gravi e morti. Si rischierebbe il collasso". Intervistata da Repubblica Capua ha sottolineato che "l'obiettivo di Green pass, tamponi, vaccinazioni, terza dose, distanziamento" è quello di "non mandare in sovraccarico gli ospedali, perché se succede come l'anno scorso a Bergamo, la gente rischia di morire a casa o per strada".

Insomma, il sospetto che i vaccini siano un flop è completamente infondato: senza, infatti, l'Italia avrebbe contato decine di migliaia di morti in più. Per questo ora è fondamentale continuare ad avere fiducia nella scienza e sottoporsi alla terza dose: "Omicron o Delta, gli strumenti li abbiamo, per la prevenzione e la terapia. Non c’è nulla di nuovo che dobbiamo fare, ma continuare quello che ci è sempre stato chiesto, cioè vaccinarci, seguire le norme igieniche, evitare posti affollati. Ma aumentare l’ansia e far perdere credibilità al sistema e soprattutto a ciò che la scienza offre, nelle persone che hanno strumenti limitati per capire, è molto pericoloso", ha detto Ilaria Capua.

La scienziata ha preannunciato che con ogni probabilità ci saranno anche una quarta e una quinta dose di vaccino: "All’inizio di ogni inverno si farà il richiamo, come per l’influenza. Non capisco questa ansia di dire, faremo la quarta dose, la quinta: e allora? Per fortuna le abbiamo. Nell’emisfero Nord, dove sono Italia ed Europa, bisogna garantire la protezione quando fa freddo. Siccome l’inverno fra tre mesi finisce, e per quella data il vaccino contro Omicron non l’avremo, bisogna fare quello che c’è". Di certo "il Covid non andrà via. Mi dispiace dirvelo, ma questi sono macrocicli di centinaia o migliaia di anni, si endemizzerà. I virus emergenti fanno così: passano da una specie animale a un’altra, e quando hanno raggiunto un numero di infezioni sufficiente per l’endemizzazione non li fermi più. Come il morbillo, che sta con noi da oltre duemila anni".

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