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Il virologo Palù: “Asintomatici contagiosi come i sintomatici. Dipende dalla quantità di virus”

Il virologo Giorgio Palù, docente emerito di Microbiologia dell’università di Padova, ha smentito l’Organizzazione Mondiale della Sanità sul ruolo degli asintomatici nella trasmissione del coronavirus: “Per quanto ne sappiamo il virus è contenuto nelle secrezioni mucose degli asintomatici in quantità simili ai pazienti in cui la malattia si manifesta”.
A cura di Davide Falcioni
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Non è vero che gli asintomatici non trasmettono il coronavirus, se non in casi estremamente rari. A dirlo in un'intervista rilasciata all'Agi il virologo Giorgio Palù, docente emerito di Microbiologia dell'università di Padova, che all'indomani delle dichiarazioni di Maria Van Kerkhove – epidemiologa specializzata in malattie infettive emergenti presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo cui il contagio da parte degli asintomatici è da considerarsi meno probabile – ha commentato: “Le linee guida dell’OMS stabiliscono che i tamponi devono essere eseguiti sui sintomatici e sui loro contatti, e per quanto ne sappiamo il virus è contenuto nelle secrezioni mucose degli asintomatici in quantità simili ai pazienti in cui la malattia si manifesta”.

Il virolo, sottolineando che la contagiosità dipende dalla carica virale, ha aggiunto: “Inizialmente il contagio veniva attribuito solo ai sintomatici, poi studi internazionali hanno dimostrato che anche gli asintomatici possono contagiare le persone con cui entrano in contatto, da qui la necessità di eseguire tamponi alla popolazione sintomatica e non”. Palù ricorda che "il principio che vale per tutte le malattie contagiose o communicable, per dirlo in inglese, che si tratti di un microbo, un virus, un parassita o una tossina, è che le probabilità di manifestazione patologica da parte di un agente trasmissibile dipendono dalla concentrazione microbica. Lo sosteneva anche l’alchimista svizzero Paracelso, ‘Omnia venenum sunt: nec sine veneno quicquam existit. Dosis sola facit, ut venenum non sit’, Tutto è veleno: nulla esiste di non velenoso. Solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto”.

Il virologo dell'Università di Padova spiega: “Pensiamo di aprire una lattina in cui è contenuta la tossina botulinica: gli effetti che ne deriveranno dipendono ovviamente dalla quantità di sostanza tossica. Con i virus possiamo ragionare allo stesso modo”. Palù ha aggiunto che attualmente sono pochi gli studi che hanno esaminato i livelli di carica virale in maniera diffusa e che la letteratura a riguardo si compone solo di piccoli studi, per cui saranno indispensabili ulteriori indagini per comprendere i meccanismi alla base di questi fenomeni di contagio. “La letteratura scientifica ci dice che gli asintomatici possono contagiare e diffondere l’infezione. Per questo stiamo facendo il possibile proprio per identificare e isolare tutti i casi, sintomatici e non, ma ad ogni modo la capacità di contagio dipende dalla carica virale”, conclude Palù.

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