Il virologo Crisanti si trasferisce allo Spallanzani e lascia il Veneto dopo lo scontro con Zaia
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Il virologo Andrea Crisanti si trasferirà dall'Università di Padova all'ospedale Spallanzani, il centro nazionale per le malattie infettive di Roma, struttura d'eccellenza per la regione Lazio, riconosciuto come istituto di ricovero e cura a carattere scientifico. La notizia è stata data da L'Espresso online.
L'arrivo di Crisanti avrebbe "la benedizione del governo di centrosinistra; di Nicola Zingaretti, governatore del Lazio nonché segretario del Pd; di Roberto Speranza, ministro della Salute. Il passaggio sarà ufficializzato tra poche settimane".
Crisanti dal canto suo non commenta. A fine anno va in pensione la dottoressa Maria Rosaria Capobianchi, direttore del dipartimento di virologia dello ‘Spallanzani', la scienziata che con la sua squadra ha isolato e mappato il coronavirus poi chiamato Covid-19. Origini e formazioni romane, Crisanti ha diretto la sezione malattie infettive e immunologia dell'Imperial College di Londra, soltanto due anni fa è rientrato in Italia, a Padova.
Lo scontro con il governatore Zaia
La decisione del virologo arriverebbe in seguito alla rottura con il governatore del Veneto Luca Zaia. Crisanti nella prima fase della pandemia aveva lavorato fianco a fianco con il governatore veneto, riuscendo a circoscrivere il focolaio di Vo' Euganeo e a contenere la diffusione del virus, applicando una strategia che poi si è rivelata vincente. Il 22 febbraio in quel comune di 3mila abitanti furono individuati i primi due positivi. Il presidente leghista, in contrasto con le linee guida, decise di agire effettuando tamponi a tappeto, per trovare gli asintomatici. Un piano che ha permesso un tracciamento tempestivo dei contagi.
Ora però sia Crisanti sia la Regione Veneto rivendicano la paternità della decisione di effettuare i tamponi a tutti gli abitanti di Vo' Euganeo. La direttrice della Direzione prevenzione della Regione, Francesca Russo, oggi ha sottolineato come il primo screening a Vo' sia stato ideato e deciso da Zaia, e solo il secondo sia stato proposto dall'esperto.
Nell'ultimo libro di Bruno Vespa si parla anche di una lettera, inviata dalla direttrice Francesca Russo a ‘Nature', per smentire la ricostruzione della vicenda di Vo', e i presunti meriti che Crisanti si sarebbe attribuito in un articolo sulla stessa prestigiosa rivista scientifica. "Di una cosa – dice Crisanti al ‘Corriere Veneto' – sono certo: quella lettera non è mai stata recapitata a ‘Nature'. Loro mi inoltrano tutte le osservazioni al mio articolo sullo studio condotto a Vo', anche quelle apparentemente più insignificanti. Della missiva citata da Vespa non c'è traccia".
"Sono menzogne – aggiunge il professore – Ho telefonato a Bruno Vespa, gli ho fatto avere i documenti che dimostrano la vera paternità di quelle misure e gli ho chiesto di smentire tutto e di togliere quel capitolo dal suo libro. Altrimenti saranno i tribunali a stabilire se questa è, o meno, diffamazione". E a proposito di Luca Zaia dice: "Direi che mi fa pena".