Il virologo Crisanti: “In Veneto registrate 3000 polmoniti a fine anno, ma nessuna era Coronavirus”
I 110 casi di polmonite "non classificabili" registrati tra novembre e gennaio all'ospedale di Alzano, in provincia di Bergamo, tra le aree più colpite dalla pandemia, potrebbero non avere relazione con il Coronavirus. Parola di Andrea Crisanti, professore di Microbiologia e microbiologia clinica a Padova e consulente dei pm di Bergamo che indagano sulla gestione dell'emergenza Covid-19. L'esperto, come riferisce l'Ansa, ha aggiunto che anche in Veneto tra ottobre e gennaio sono state registrate ben tremila polmoniti ma nessuno di questi casi "ha evidenziato la presenza di Covid-19". La stessa Ats Bergamo in precedenza aveva escluso "con discreta ragionevolezza" la presenza precoce del virus.
Proprio l'Ats Bergamo, in una nota, aveva infatti specificato che "gli esiti del lavoro sui ricoveri consentono di affermare con discreta ragionevolezza come non siano riscontrabili evidenze statistiche" che facciano sospettare "una presenza precoce di ricoveri per polmoniti" da Covid in Provincia di Bergamo nel "dicembre 2019 e nel bimestre gennaio e febbraio 2020" confrontati con il 2017 e 2018 e "si evidenzia inoltre un chiaro effetto di stagionalità in tutti e tre gli anni" precedenti il 2020.
Questa mattina lo stesso Crisanti era intervenuto in onda su La7 nella trasmissione L'aria che Tira Estate proprio sulla questione "polmoniti atipiche": "Al momento – ha sottolineato il professore – non esiste alcuna prova per classificarle come collegate al Coronavirus. Sulla base della mia esperienza in Veneto, noi abbiamo archiviato tutti i casi, con tutti i campioni biologici e tutti i tamponi che ci sono stati consegnati nei mesi da ottobre a gennaio, e poi li abbiamo rivisitati tutti, cioè lo abbiamo testati di nuovo per la presenza di Sars-CoV-2. E devo dire che non abbiamo trovato un singolo caso di Covid-19 che fosse precedente alla terza settimana di gennaio. Quindi, non so quello che è successo ad Alzano Lombardo e a Nembro, ma le analisi a posteriori ci possono permettere di capire quando e come il virus è entrato in quella zona. Bisognerebbe sottoporre a test sierologico chi è sopravvissuto a quelle polmoniti e verificare se hanno o meno sviluppato gli anticorpi".