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Il videomessaggio di papa Francesco al Tg1: “In Gesù risorto c’è la speranza che non delude mai”

Papa Francesco in un videomessaggio trasmesso al Tg1, in occasione della Settimana Santa che precede la Pasqua: “In Gesù risorto c’è la speranza che non delude mai”. Il papa ha detto di affontare la solennità “gli uni accanto agli altri, nell’amore e nella pazienza, preparando un tempo migliore”.
A cura di Alessia Rabbai
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Il Papa all’udienza generale nella Biblioteca del Palazzo Apostolico (La Presse)
Il Papa all’udienza generale nella Biblioteca del Palazzo Apostolico (La Presse)
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"Celebriamo in modo davvero insolito la Settimana Santa, che manifesta e riassume il messaggio del Vangelo, quello dell'amore di Dio senza limiti". Sono le parole di Papa Francesco in un videomessaggio trasmesso al Tg1, da cui una settimana fa di 8 milioni e mezzo di telespettatori hanno seguito la diretta della speciale preghiera di Bergoglio, mentre sotto alla pioggia, in una piazza San Pietro deserta, chiedeva al Signore di "non ci abbandonarci nella tempesta".

In Gesù la vita ha vinto la morte

Quest'anno la celebrazione della Santa Pasqua, spega il Papa, sarà un evento un po' particolare, perché la Solennità sarà celebrata esclusivamente attraverso la televisione, per l'emergenza coronavirus. "Nel silenzio delle nostre città risuonerà il Vangelo di Pasqua. Dice l'apostolo Paolo: ‘Egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per Colui che è morto ed è risuscitato per loro'". Con questo passo suggestivo il Pontefice ricorda che: "In Gesù risorto la vita ha vinto la morte".

Uniti, gli uni accanto agli altri

Poi, una riflessione sull'evento cristiano: "Questa fede pasquale nutre la nostra speranza, vorrei condividerla con voi questa sera: è la speranza di un tempo migliore in cui essere migliori in noi, finalmente liberati dal male e da questa pandemia. È una speranza: la speranza non delude, non è un'illusione". Questa la chiave di lettura di Papa Francesco suggerita per prepararsi alla Pasqua: "Gli uni accanto agli altri, nell'amore e nella pazienza, possiamo preparare in questi giorni un tempo migliore".

Pregate per me

Il Pontefice ha concluso il discorso con un pensiero, che tanto ricorda quello di Papa Giovanni XXIII la sera dell'11 ottobre del 1962: "Fate un gesto di tenerezza verso chi soffre, verso i bambini, verso gli anziani, dite loro che il Papa gli è vicino e prega, perché il Signore ci liberi presto dal male, voi pregate per me".

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