Neonata rapita in ospedale e ritrovata a Cosenza

Il video dell’arrivo della polizia nella casa dei rapitori della neonata, i parenti: “Non sapevamo nulla”

In un video i poliziotti della Squadra Mobile di Cosenza riprendono la loro irruzione nella casa di Rosa Vespa per salvare la neonata Sofia, rapita poche ore prima dalla clinica Sacro Cuore della città. Si sentono i parenti ripetere: “Non sapevamo nulla”.
A cura di Giorgia Venturini
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"Dove è la bambina? Dove è la bambina?". É la prima cosa che chiedono i poliziotti della Squadra Mobile di Cosenza quando entrano nella casa di Rosa Vespa, la donna di 51 anni accusata di aver rapito la piccola Sofia dalla clinica Sacro Cuore di Cosenza. Sanno che è lì: in appena poche ore di indagini, e grazie alle telecamere di video sorveglianza installate fuori dall'ospedale, il capo della Mobile Claudio Sole e i suoi agenti sono riusciti a individuare la donna e risalire al suo indirizzo. Quando hanno aperto la porta di casa c'era in corso una festa con amici e parenti per dare il benvenuto alla neonata: nessuno – come si sente nel video – sapeva cosa stava accadendo. "Non sapevamo nulla, non sapevamo nulla", continua a ripetere una donna.

La piccola Sofia in braccio a Claudio Sole, capo della Squadra Mobile di Cosenza, quando riporta la neonata alla mamma
La piccola Sofia in braccio a Claudio Sole, capo della Squadra Mobile di Cosenza, quando riporta la neonata alla mamma

Stando alle prime informazioni di quanto accaduto, Rosa Vespa avrebbe mentito anche alla sua famiglia simulando i nove mesi di gravidanza. L'8 gennaio avrebbe detto di aver partorito, comunicandolo anche via social con un post su Facebook.

Il post di Rosa Vespa che annunciava il suo (finto) parto
Il post di Rosa Vespa che annunciava il suo (finto) parto

Invece la donna – come ha precisato a Fanpage.it la sua avvocata Teresa Gallucci – avrebbe soggiornato in un hotel di Cosenza dicendo ai parenti di non andarla a trovare in ospedale perché c'erano casi Covid. Dall'8 gennaio al 21 gennaio (giorno del rapimento della piccola Sofia) la 51enne sarebbe entrata in clinica in media due volte al giorno: "Non siamo riusciti – ha spiegato l'avvocata – a risalire a un numero preciso di quante volte nei giorni precedenti il rapimento è entrata in clinica: però in media lei è riuscita a entrare dall'8 gennaio al 21 gennaio un paio di volte al giorno". Poi il rapimento e la festa in casa. In un video girato in casa dai famigliari (e pubblicato dal programma tv Quarto Grado) la donna confessa di non essere mai stata incinta. Nell'udienza di convalida di ieri 24 gennaio Rosa Vespa ha raccontato tutto davanti ai magistrati: il giudice per le indagini preliminari ha confermato la misura cautelare in carcere.

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Resta invece indagato ma scarcerato il marito Aqua Moses. L'uomo sarebbe stato sorpreso nel vedere la polizia entrare in casa loro e chiedere della bambina. Stando ai primi accertamenti, che comunque proseguiranno nei suoi confronti, non sapeva della finta gravidanza della moglie: Rosa Vespa – che durante l'interrogatorio ha escluso la responsabilità del marito – avrebbe presentato più volte all'uomo le foto di ecografie e, quando il 21 gennaio è uscita dalla clinica, gli avrebbe fatto vedere anche un finto foglio delle dimissioni. Il suo difensore legale ha riferito: "È davvero provato da tutta la vicenda ma ha confermato che non si era mai accordo di nulla: la moglie gli mostrava il pancione". Intanto la Squadra Mobile continua a indagare per capire se la donna avrebbe avuto eventuali complici dentro e fuori la clinica o se avesse agito completamente da sola.

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