Il video dei medici e infermieri picchiati a Foggia: costretti a barricarsi in una stanza dell’ospedale

Il video choc del personale sanitario dell’Ospedale Riuniti di Foggia asserragliato in una stanza del nosocomio per sfuggire alla rabbia di amici e parenti della 23enne di Cerignola deceduta a seguito di un’operazione.
A cura di Biagio Chiariello
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Col terrore sui volti provano a serrare – con l'aiuto del mobilio presente – la porta della stanza nella quale si sono rifugiati per sfuggire all'ira dei parenti e degli amici della paziente 23enne deceduta durante un intervento chirurgico al Policlinico Riuniti di Foggia. A filmare il video col proprio smartphone è stato uno degli stessi membri del personale sanitario del nosocomio pugliese.

Come abbiamo raccontato, alla notizia del decesso di Natasha Pugliese i congiunti – tra parenti e amici della ragazza – si sono presentati in ospedale, prendendo a calci e  pugni l'équipe (tra chirurghi, anestesisti e infermieri). Almeno tre medici sono rimasti feriti; una dottoressa ha riportato la frattura della mano rimasta schiacciata in una porta.

La polizia locale è ora impegnata nelle indagini con l'obiettivo di identificare gli autori della violenta aggressione (non la prima ai danni del personale sanitario del policlinico di Foggia). Si parla di almeno una cinquantina di persone.

"Medici e infermieri barricati in una stanza al Policlinico Riuniti di Foggia dopo l’aggressione ad una dottoressa e ad alcuni infermieri. Basta, basta, basta. Il Governo Meloni e le opposizioni devono scendere in campo, basta con i gossip su Sangiuliano. Qui si rischia la vita giorno per giorno", è quanto scrive il quotidiano sanitario Assocarenews.

"E non lamentatevi più se nei Pronto Soccorso si creano file lunghissime, Medici e Infermieri sono costretti a difendersi da continui episodi di violenza, togliendo tempo e spazi alle cure e all’assistenza", prosegue il messaggio.

Anche il segretario generale Fp Cgil di Capitanata Angelo Ricucci è intervenuto in merito all'aggressione: "Questo atto di inaudita violenza è l'ennesima dimostrazione di una situazione ormai intollerabile. Non possiamo più accettare che coloro che ogni giorno, con dedizione, professionalità e spirito di sacrificio, si dedicano a salvare vite umane, siano oggetto di aggressioni fisiche e verbali. Questi episodi non solo mettono in pericolo l'incolumità degli operatori sanitari, ma compromettono anche la sicurezza dei pazienti stessi".

Per il sindacalista, che esprime "la più profonda solidarietà e vicinanza" agli operatori sanitari, "a rendere ancora più complessa la situazione è l'isolamento della sala operatoria di chirurgia toracica, dovuto ai continui lavori edilizi. Questa condizione, che persiste da anni, non solo la separa dagli altri blocchi operatori e reparti attivi 24 ore su 24, ma la priva anche di adeguati sistemi di videosorveglianza. Questa situazione espone quotidianamente gli operatori sanitari a gravi rischi e compromette la loro sicurezza".

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