News sull'uccisione dell'orsa Amarena in Abruzzo

Il video dei cuccioli dell’orsa Amarena: “Dopo l’uccisione della madre ce la stanno mettendo tutta”

A un mese e mezzo circa dall’uccisione della madre a fucilate, i orsi di Amarena sono ancora insieme, stanno bene e si aggirano ancora con tutta tranquillità nell’area del Parco nazionale d’Abruzzo. Sono stati immortalati in un video registrato grazie ad alcune fototrappole.
A cura di Antonio Palma
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I cuccioli dell’orsa Amarena sono ancora insieme, stanno bene e si aggirano ancora con tutta tranquillità nell'area del Parco nazionale d'Abruzzo. La conferma arriva da un video, il primo da distanza ravvicinata che è riuscito a immortalare gli ormai due giovani orsi per la cui sorte si era temuto molto dopo l'uccisione della madre. Il filmato, che ritrae i due piccoli orsi intenti ad arrampicarsi su alcuni alberi, è stato registrato grazie ad alcune fototrappole che gli addetti del parco, le guardie forestali del nucleo di Gioia dei Marsi e i Carabinieri forestali hanno piazzato in giro per capire i loro movimenti senza disturbarli.

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Come si vede dal video e come confermano dal Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, a un mese e mezzo circa dall'uccisione della madre a fucilate in Abruzzo, i due cuccioli continuano le attività quotidiane che in questo periodo svolgono tutti gli orsi del Parco, girando per alimentarsi prima del letargo invernale. Un video non facile da realizzare, come sottolineano dal parco, perché "un’area protetta non è uno zoosafari dove l’uomo, in uno spazio stabilito e recintato, fornisce cibo ad animali selvatici, totalmente addomesticati. La conservazione è tutt’altro e rispetta la selvaticità e l’identità di ogni animale e di ogni pianta che compone e rende gli ecosistemi sani per tutti".

Il corpo dell'orsa Amarena, uccisa ad agosto a colpi di fucile.
Il corpo dell'orsa Amarena, uccisa ad agosto a colpi di fucile.

"Realizzare questo video, chiarissimo nella sua bellezza, come potete immaginare, non è stato facile, soprattutto perché l’attenzione è quella di evitare ogni tipo di disturbo. La presenza umana continua, intorno agli orsi, favorisce l’abituazione, processo che provoca nel tempo una graduale riduzione di una risposta ad un determinato stimolo e quindi l’animale impara che non ci sono conseguenze negative a stare vicino agli uomini, con le drammatiche conseguenze che conosciamo!", spiegano dai canali social del Parco.

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Per quanto riguarda i due animali, "Un primo elemento da evidenziare è relativo non solo alle dimensioni dei due giovani orsi, che chiamiamo cuccioli, ma che proprio piccoli non sono, ma anche alla vitalità che esprimono, dimostrando che si stanno adattando all'ambiente e che ce la stanno mettendo tutta" chiariscono dal Parco, concludendo: "I giovani orsi hanno tutte le possibilità e la vitalità per farcela da soli, ma i pericoli e le possibilità che gli accada qualcosa sono comunque tante. Ma sarebbe così anche se ci fosse stata Amarena. La letteratura scientifica è chiara in questo senso: il 50% dei cuccioli non supera il primo anno di vita a prescindere dalla mamma. La caratteristica fondamentale della conservazione dei grandi carnivori, non è ridurli ad animali domestici per soddisfare le nostre emozioni ma preservare il territorio in cui vivono, mantenere intatta la loro selvaticità per perpetuare la specie, senza che l’uomo entri nei meccanismi della natura che, dove è integra, perché protetta è in grado di fornire tutto ciò di cui gli animali selvatici hanno bisogno".

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