Il viaggio della speranza dei due fratellini migranti dal Nord Africa all’Italia

Quello di  Mahmoud, 13 anni e la sorellina Samia, 6, è il classico viaggio della speranza. Due settimane, prima sotto un camion, poi in una carretta del mare stracolma di gente. Alla fine sono riusciti ad arrivare dal Nord Africa alla Sicilia, ma con loro non ci sono più i genitori: "Papà e mamma non ci sono più, sono morti – ha raccontato Mahmoud agli operatori di Save the Children – E io ho un sogno per me e mia sorella: studiare".  "Guardava tutti con diffidenza, teneva la sorellina stretta per mano – ricorda Giovanna Di Benedetto, la portavoce di Save the Children – quando gli abbiamo spiegato che in Italia studiare è un diritto di tutti i bambini, il suo volto si è illuminato”. Non a caso, racconta Repubblica, la prima cosa che ha detto appena sbarcato, qualche giorno fa, al porto di Trapani, è stata: "Scuola, scuola".

Mahmoud ricorda quelle due drammatiche settimane:  "Abbiamo viaggiato senza soldi, senza una borsa. Da tempo ci pensavo, ci hanno aiutato alcune persone che conosciamo, nel nostro paese. Ci hanno indicato la strada, ma non abbiamo pagato nessuno quando abbiamo trovato il modo di imbarcarci sul gommone, in Libia". La sorellina Samia è ancora molto impaurita. Per lui Mahmoud “è stato molto di più di un fratello maggiore per Samia – dice Giovanna Di Benedetto – le ha fatto da papà. E, adesso, ha diritto anche lui di tornare ad essere un bambino". E alla fine la piccolina ha ritrovato il sorriso: oltre ai due fratellini ci sono altri 13.703 piccoli migranti arrivati nel nostro Paese nei primi sette mesi dell’anno, a fronte dei 12.300 del 2015. "La comunità più ampia è quella dei gambiani – spiega Save the Children – seguita da eritrei ed egiziani".