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Il vescovo di Verona: “Nelle scuole cattoliche non si parli di Babbo Natale e Halloween”

Il vescovo era già balzato agli onori delle cronache lo scorso maggio quando invitò i docenti di religione a votare una candidata leghista alle regionali.
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Vietato parlare di Babbo Natale, vietatissimo festeggiare Halloween, mai riferirsi a se stesse come “scuole dell’infanzia”, termine “insulso che fa pensare ad incapace”, ma solo come scuole materne. Sono queste le direttive del vescovo di Verona Giuseppe Zenti alle scuole dell’infanzia paritarie cattoliche aderenti alla Fism nella provincia. Il prelato, noto per le sue posizioni tradizionaliste, ha espresso il suo pensiero davanti ad una platea composta da 1.200 operatori scolastici, riuniti in un palazzetto dello sport per celebrare l’avvio dell’anno scolastico. “È necessario che io vi dica che a Babbo Natale non ci pensate nemmeno?” ha detto Zenti ad un pubblico che ha cominciato ad applaudirlo e gli ha dato maggiore forza. “Meno male. – ha proseguito il vescovo – Abbiamo un patrimonio con un Dio che si fa carne e non barattiamo la Natività di Gesù con Babbo Natale".

Non è la prima volta che monsignor Zenti se la prende con un personaggio amatissimo dai bambini e che, in fondo, non è altro che la “distorsione” della figura di san Nicola di Mira, che ancora oggi porta i doni natalizi ai bambini dei Paesi scandinavi. Nel 2006, quando non era ancora vescovo, scrisse queste parole su un settimanale diocesano: “Sempre più violenta e intollerante si fa la cultura di babbo natale che con il Natale cristiano non ha nulla da spartire. Sta scippando e defenestrando il Natale cristiano per buttarlo fuori dalla scena del sociale che conta, in modo strategicamente vincente, poiché si avvale della potenza suasiva dei mass media di maggior audience, che puntano le carte sulla carica emotiva, e del mercato economico, per estirpare le radici cristiane rendendole innocue, alterandone i geni.”

Nel corso dell’evento per l’avvio dell’anno scolastico 2015-2016, monsignor Zenti è stato un fiume in piena. Ha chiarito che il compito della Federazione Italiana Scuole Materne deve essere quello di “riprodurre la maternità educativa e fare dei bambini dei grandi, senza paura di essere esigenti nella loro formazione, simultaneamente sul piano umano e cristiano” ed ha ammonito duramente chi già pensava alla vicina ricorrenza di fine ottobre: “Non azzardatevi a fare la festa di Halloween! – ha tuonato – Almeno voi spiegate le differenze tra Halloween e la festa dei defunti e dei santi. Halloween è semplicemente un abuso delle nostre feste, che si vogliono sostituire. Halloween è una follia e si coniuga più con la a-razionalità e la visceralità che con l'intelligenza e con lo spirito.” Monsignor Zenti ha poi continuato chiedendo alle famiglie di collaborare per non fare entrare nelle scuole la teoria del gender, contro la quale si sono recentemente scagliati i vertici della Chiesa cattolica, da papa Francesco al suo vicario a Roma Agostino Vallini fino all’ex presidente della Conferenza Episcopale Italiana Angelo Bagnasco.

Zenti era salito agli onori della cronaca nazionale lo scorso maggio perché, a sole due settimane dalle elezioni regionali, aveva inviato a tutti gli insegnanti di religione della diocesi una “e-mail confidenziale” in cui chiedeva di votare una canddiata leghista, dicendosi preoccupato “per il sociale debole, cioè i poveri, e per le scuole paritarie cattoliche”, arrivando anche a litigare in televisione con il suo portavoce, che si era dissociato dal contenuto della inusuale e-mail.

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